''Rivedere le mappe'': il referendum sui confini tra Monreale e San Giuseppe si farà

Arriva il decreto dall'assessorato alle Autonomie Locali: resta adesso da decidere la data della consultazione

MONREALE, 24 agosto – Niente accordo tra i comuni interessati e parola che adesso passa di rimbalzo ai cittadini. Questa la decisione dell'assessorato alle Autonomie Locali che, con decreto specifico, ha indetto a tutti gli effetti un referendum sul progetto di revisione dei confini territoriali tra Monreale e San Giuseppe Jato.

La questione – da noi più volte portata all'attenzione attraverso le colonne del nostro quotidiano – era tornata a prendere banco già a dicembre dell'anno scorso, quando anticipavamo che proprio l'assessorato avrebbe lasciato la parola ai residenti dei territori presi in esame. Alla pubblicazione del progetto di revisione territoriale infatti contrastanti erano state le posizione dei due rispettivi consigli comunali: quello jatino aveva votato a favore, mentre contrari erano stati i consiglieri normanni. Proprio l'assessorato aveva dunque avviato l'iter che avrebbe portato all'indizione della consultazione referendaria che adesso, con l'arrivo del decreto, può definirsi a tutti gli effetti realtà. Da definire resta soltanto la data in cui a esprimersi saranno chiamati i votanti, nello specifico – come si legge nel decreto – ''nella sua interezza le popolazioni dei due comuni i cui territori e le cui popolazioni devono subire modificazioni per lo spostamento di confini e di parti del territorio da un comune all'altro''.

Si tratta – come da noi anticipato in una pubblicazione già lo scorso anno – di circa 158 residenti delle contrade Dammusi, Signora, Ginestra e Bommarito a pochi chilometri da San Giuseppe Jato ma giurisdizionalmente legati a Monreale. Ed è proprio per tale ragione e per via dei disagi lamentati dagli stessi residenti che era stata innalzata la proposta di revisione da parte di un comitato civico. Il comune di Monreale, se la votazione si sbilanciasse a favore degli jatini, potrebbe addirittura perdere il 4% del proprio territorio, vale a dire circa 2.154,88 dei 52.857 ettari di cui si compone.