Un marciapiede a portata di nano

Persiste l’incuria all’interno dell’anfiteatro di Aquino: chinatevi voi che passate

MONREALE, 18 agosto – La villa di Aquino come l’Officina di D’Annunzio presso il Vittoriale: se per accedere allo studio del Vate, infatti - considerate le dimensioni dell’ingresso - era necessario chinarsi in omaggio all’arte, l’atto di riverenza per transitare lungo il marciapiede attiguo all’anfiteatro della frazione a chi sarebbe rivolto?

Chiediamo per i residenti: ''Ma con chi dobbiamo parlare - tuona un passante - per fare potare gli alberi? È una vergogna''. In effetti, così come è possibile osservare dalla foto in copertina, la chioma dell’albero piantumato all’interno delle aiuole della villa, sporgendosi al di là del profilo verticale delle ''funeste'' mura di recinzione, si abbassa fino a raggiungere la quota della cimasa della medesima parete, permettendo il passaggio pedonale a chi, per fortuna (o per sfortuna) non ha maturato il metro e sessanta di altezza.

Chi, invece, ha avuto il privilegio di conoscere la generosità di Madre Natura, è costretto pertanto ad ovviare al problema superando l’ostacolo attraverso un tratto notevole dello spazio di carreggiata di via Aquino. Soluzione che, seppur rischiosa, riduce la percezione dei cattivi odori dovuti al cronico conferimento selvaggio dei rifiuti che tanto offende l’onestà olfattiva di ogni individuo: intanto, nell’attesa di un imminente intervento manutentivo (o ancora meglio di una valida soluzione) noi abbiamo individuato il nome da attribuire a questa anonima piazza.