Via Cretazze, ecco l'utilità di quel muretto: sbaglia la manovra e va ad incastrarsi (per fortuna)

Liberata grazie all'aiuto dei residenti vicini, si trattava di una Fiat in dotazione alle Poste Italiane

MONREALE, 4 agosto – Che quel muretto di contenimento urlasse a gran voce di esser edificato, col senno di poi più di un motivo valido ce l'aveva eccome. Che si siano dovuti attendere anni prima della sua effettiva realizzazione, invece, oggi dimostra che finora è stata solo questione di fortuna e scongiuri. Altro che senno di poi.

La cronaca del fatto del resto cade proprio a fagiolo. Si è trattato infatti di un banale (e per questo pericoloso) errore di calcolo, quello commesso dalla conducente di una Fiat Panda nuovo modello in dotazione alle Poste Italiane che – durante il lavoro di consegna proprio in via Esterna Cretazze – è andata a incappare in una situazione difficilmente risolvibile da sé, non fosse stato invece per l'aiuto dei residenti vicini e degli altri automobilisti che nel frattempo si erano radunati.

Esattamente in corrispondenza del famosissimo ponte pericolante (già noto alle nostre colonne), probabilmente nel voler fuoriuscire da una rientranza sulla destra evitando manovre più elaborate, la conducente ha tentato una curva decisamente errata in quel tratto di strada, molto stretta e peraltro in discesa. Il risultato è stato quello di andare a toccare il nuovissimo muro di contenimento, non riuscendo poi a far nemmeno marcia indietro, a causa del gradino che separa la strada principale dalla rientranza residenziale da cui lei proveniva. Solo con l'aiuto dei residenti e degli altri automobilisti – come detto – l'auto è stata liberata.

Il fatto potrebbe addirittura sollevare un po' di ironia, non foss'altro per un particolare piccolissimo, ma di rilevante importanza. Quel muretto di contenimento, esattamente poco più di un mese fa, non c'era nemmeno. Risalgono infatti alla fine di giugno i lavori di adeguamento e messa in sicurezza proprio dello stesso ponte in cui oggi la macchina delle Poste è andata a incastrarsi. Gli operai comunali hanno prima di tutto rinsaldato la struttura del viadotto, allargando la carreggiata in quei punti in cui si era notevolmente ristretta a causa di una frana accaduta anni fa, per poi edificare il muretto – transennandolo oltretutto con una rete metallica. Se lo stesso identico incidente fosse avvenuto prima dei lavori, non è affatto escluso che gli esiti sarebbero stati ben più seri. La vettura infatti, tentando la stessa curva, in discesa, scendendo il gradino, in una carreggiata ben più stretta ma il cui ciglio era reso invisibile dalla presenza di erbacce, sarebbe anche potuta rovinosamente finire nel fiume che corre sotto il ponte, proprio per l'assenza di barriere di contenimento e di segnalazioni che mettessero in evidenza in pericolo. Quando si dice, tempistica.