Dieci bambini ai minimi dello spazio vitale
MONREALE, 30 ottobre – Storia di degrado e di disagi. Di una casa che non arriva e di un sovraffollamento in pochi metri quadrati di spazio. Una storia al limite dell’inverosimile, ma che invece accade a Monreale, a pochi passi dal centro cittadino.
A viverla è la famiglia Greco. Una famiglia allargata, dal momento che a comporla sono tre fratelli. E non soltanto loro. La condizione, infatti, investe anche i loro nuclei. Un totale di sedici persone, di cui dieci bambini.
Si perché i tre fratelli, pur essendo giovani, non ci hanno perso tempo ed i bambini sono arrivati come se piovesse. Claudio, invalido al 75%, ne ha due, Simone tre, Filippo addirittura cinque. Ciascun nucleo familiare vive in 24 metri quadrati di spazio. Come dire: uno sopra l’altro. Si tratta di tre garage che si trovano in via Pio La Torre, zona case popolari.
Un alloggio, che doveva essere provvisorio, ma che – come molte cose in Italia – diventa praticamente definitivo. Le famiglie abitano lì ormai da oltre dieci anni. “Eravamo in mezzo la strada – dicono i fratelli Greco – e fu il sindaco di allora, Salvino Caputo ad assegnarci questo posto”. Una casa (ci vuole molta fantasia a definirla così), dove, oltre la ristrettezza dello spazio, le difficoltà sono immense. Umidità alle pareti, crepe sul tetto, topi che entrano in casa indisturbati. E come ciliegina sulla torta: il contatore dell’Enel portato via. Per riscaldare l’acqua, quindi, ci vogliono le bombole del gas. La sera ci si vede o con i lumi o con le candele.
Insomma non un bel vivere. Anche perché, con lo spazio che in casa manca, i bambini sono costretti a vivere praticamente tutto il giorno fuori, con le conseguenze per la loro salute, che è facile immaginare. “Quando piove stanno dentro, ognuno in un angolo, a colorare – dicono le mamme – ma hanno sempre la bronchite e malanni vari”. Tra l’altro lo spiazzo antistante i garages non è che sia il massimo. I tombini della fognatura risentono anche loro della situazione di degrado, con conseguenze olfattive deleterie per le narici.
Le famiglie Greco speravano nell’assegnazione della casa popolare. Ritenevano che la loro situazione, obiettivamente pesante, fosse sufficiente a metterli in una posizione di rilievo nella graduatoria che è stata pubblicata qualche giorno fa al Comune. “Ed invece ci siamo trovati ad avere 9 punti soltanto (Simone) e 10 (Claudio e Filippo). Un punteggio che non ci consentirà di ottenere la casa. Crediamo di avere diritto ad un alloggio dignitoso, soprattutto per i nostri bambini”.
Adesso, senza voler entrare nel merito della redazione della graduatoria, nasce spontanea la domanda sul perché a tanto degrado non corrisponda una posizione utile ad avere assegnato un alloggio. Che ci siano situazioni ancor più pesanti di questa? La graduatoria sembra dire di sì. Ma la cosa, lungi dal mettere pace a questo quesito, aumenta a dismisura la sensazione di angoscia e di tristezza.