Non c'è futuro senza ricordo: ''L'esule fiumana'', il racconto di una vita specchio della storia

È stato presentato stamane, in collegamento con l'istituto Basile-D'Aleo, dalle autrici Marilù Furnari e la figlia Martina Spalluto

MONREALE, 22 aprile – Una biografia che specchia la vita di molti, la vita e la memoria di una donna che nel suo racconto scioglie i nodi fin troppo stretti di una storia fino a ieri pressoché sconosciuta.

Potrebbe semplicemente descriversi esattamente in queste poche e semplici parole "L'esule fiumana", l'opera-biografia prodotta (alla prima esperienza da scrittrice) dalla monrealese Marilù Furnari – spinta dalla giovane figlia Martina Spalluto - e che stamane, rigorosamente in modalità online, è stato presentato agli studenti del liceo scientifico Emanuele Basile. Sono le vicende di vita della madre dell'autrice, Lenci De Santis anche lei presente al meet, a dispiegarsi dinanzi al lettore che - come in un'odissea di eventi e sentimenti - riesce a rivivere prima le vicissitudini a Fiume nel periodo post-bellico e durante l'invasione dei partigiani del maresciallo Tito, poi la fuga in Sicilia a Termini e infine a Monreale, insieme al marito Pippo Furnari.

''Scrivere il libro è stato un motivo di incontro per la nostra famiglia – hanno affermato le autrici – durante la stesura i ricordi affioravano spontaneamente nella memoria, partendo dalla semplice lettura di quanto già scritto e da ulteriori episodi e aneddoti''.

Il racconto della donna – a tutti nota a Monreale come “la continentale” - le cui vicende l'accompagneranno per tutta la vita, sembra essere dunque un lascito alle future generazioni di una storia fino a poco tempo fa lontana dalle pagine dei libri e dalle piazze di dibattito, ma anche un potente spunto per riflettere sul valore dell'accoglienza, della fraterna solidarietà. Temi che, gettando un occhio a quanto al giorno d'oggi occupa le cronache quotidiane, ritornano con sconvolgente attualità. ''Non sono più tornata nella mia casa – sono le commosse parole della signora De Santis – lo stesso parlarne era un doloroso ritorno al passato. Per molto tempo la mia vita è stata solo proiettata verso il futuro, spinta dal desiderio di portare avanti la mia famiglia. Inizialmente ero come gelosa dei sentimenti che potevano venir fuori dal racconto delle mie vicende''.

Una bella mattinata dunque per i giovani studenti del liceo scientifico – guidati dalle docenti Spallino e Vaglica – i quali, interagendo con le autrici e con la stessa protagonista del libro da loro letto e analizzato, hanno avuto la possibilità di approfondire e riflettere sulle tragiche pagine del dramma dell'esodo giuliano-dalmata, impegnandosi nell'affrontare attivamente questioni storico-sociali.