Un anno di Pandemia, un anno di lotte ed emergenze. Ma adesso la speranza e la via d’uscita: i vaccini

Riceviamo e pubblichiamo...

È trascorso un anno dall’inizio della pandemia ma noi siamo ancora qui a combattere, sempre, giorno dopo giorno, senza mai perdere la speranza e la fiducia nella scienza. Già, perché, nonostante tutto, bisogna avere fiducia nella scienza e continuare a sperare in un futuro che ci faccia ritornare presto alla normalità.

In tutti questi mesi, la nostra è stata una lotta contro il tempo per affrontare le mille emergenze che si sono presentate: la pandemia non ci ha dato neanche il tempo di fermarci a riflettere su tutto quello che stava succedendo attorno a noi.
Siamo partiti dalla prima ondata, sperando di sconfiggere presto il virus, ma poi è arrivata la seconda e poi, ancora, la terza. I colori che prima ci facevano sperare, ovvero il rosso, il giallo e l’arancione, hanno poi cambiato la nostra esistenza, caratterizzando la nostra quotidianità. Le immagini che continuano, ancor oggi, a scorrere davanti ai nostri occhi provocano in ciascuno ansia, panico e scoramento.

E poi è arrivata l’estate e ci ha dato quella speranza che tutti sognavamo: essere liberi da quel “virus” che ci aveva cambiato la vita e che ci aveva riempito di paura, ma poi, al termine delle vacanze e con la riapertura delle scuole, la situazione (soprattutto per noi siciliani) è di nuovo peggiorata e non ci ha dato tregua. Senza nemmeno accorgercene, i dati continuavano a "schizzare" e la situazione si faceva sempre più grave. Alla speranza si sono sostituite la stanchezza, la crisi e la paura.
Almeno una cosa, però, questo periodo ce l’ha regalata: la consapevolezza dell’amore, dell’amicizia, del desiderio di tornare insieme a vivere la socialità e la voglia di fidarci sempre di più della scienza che presto ci porterà a quella semplice normalità, in cui tutti noi crediamo tanto.

* sindaco di Monreale