Quel progetto di toponomastica delle vie periferiche mai partito

Da via Pirandello a via Coco Chanel: a quattro anni di distanza l'iter procedurale è ancora incompleto

MONREALE, 16 febbraio – La recente richiesta, mossa all'indirizzo dell'amministrazione da parte del consigliere comunale Giuseppe La Corte, di intitolare una via cittadina alla studentessa istriana Norma Cossetto – vittima del truce massacro delle foibe ad opera dei partigiani jugoslavi nel 1943 – senza dubbio ha permersso a noi di accendere un piccolo lume su alcuni provvedimenti (deliberati in un recente passato) proprio in merito alle vie del territorio e ai nomi che ad esse dovevano essere assegnati.

Come previsto infatti – sotto l'amministrazione Capizzi - da una delibera di Giunta approvata nel 2017, moltissime delle innumerevoli vie periferiche che articolano il nostro territorio sarebbero state destinate a cambiare “nome”, accogliendo appunto quello di personaggi illustri a vario titolo e in particolare di donne poiché, come si legge direttamente nell'atto, penalizzate queste da un'eccessiva sovrabbondanza di vie citanti figure maschili. In particolare, a cambiar onomastica, dovevano essere tutte quelle vie in sigle provvisorie (P.G., M., V.C., etc.) che per l'appunto nelle periferie costituivano (e costituiscono, ndr.) una presenza massiccia, tanto da render necessaria – anche per informativa ISTAT - la loro revisione.

Scelta certamente nobile dal punto di vista squisitamente elogitivo nei confronti di personalità storiche sul panorama territoriale e nazionale, ma anche pienamente pragmatica se osservata da una prospettiva utilitaristica. E' innegabile, di fatto, che risulti esser esponenzialmente più comodo (e per cittadini e per istituzioni) tanto l'indicare quanto anche il semplice ricordare una via Gabriele D'Annunzio piuttosto che una via P.G. qualsiasi. Ed è in tal modo che, sempre basandoci sulla delibera del 2017, la via SM 8 sarebbe presto diventata la via Salvatore Quasimodo, così come la via M 17 alias via Oriana Fallaci e la via M 34 addirittura la via Madre Teresa di Calcutta. E così via di seguito con Anna Frak, Coco Chanel, Elsa Morante, Rocco Campanella, Leonardo Sciascia, Pier Paolo Pasolini...

Un grande progetto di riconversione che però non ha mai visto l'alba. E il motivo risiede proprio in quell'iter che tale procedura richiede. La deliberazione di Giunta infatti diviene eseguibile solo dopo il Nulla Osta da parte della Prefettura di Palermo e – a seguito di questa – può avvenire la successiva messa in atto dell'operazione, con tutto ciò che essa comporta: affissione delle targhe (numerose considerate la quantità di vie in oggetto), l'impego di paletti e altri strumenti laddove necessario, secondo quanto stabilito dalle apposite istruzioni emanate dall'ISTAT. Un iter che, ad oggi a quattro anni di distanza, risulta purtroppo ancora incompleto nelle sue diverse tappe.