Smart working negli uffici comunali, per la Cisl continuano a regnare improvvisazione e caos

Giacopelli: “L’amministrazione adotti il piano organizzativo del lavoro agile”

MONREALE, 6 febbraio – Ormai da circa un anno, a causa della emergenza legata al diffondersi della pandemia, anche nell’ambito della pubblica amministrazione si è fatto ampiamente ricorso al lavoro agile, comunemente identificato come “smart working”.

“A distanza di quasi dodici mesi appare oggi opportuno, anzi doveroso, compiere delle valutazioni su come ha funzionato e come attualmente funziona qui a Monreale questo nuovo sistema lavorativo nell’ambito degli uffici comunali - afferma Nicola Giacopelli, segretario aziendale della Cisl-Funzione Pubblica - e ritengo che nessuno possa sostenere che le cose sinora siano andate bene. È comprensibile che inizialmente ci sia stata un po’ di confusione e che l’avvio dello smart working sia avvenuto all’insegna dell’improvvisazione, se non del caos: ma adesso non è più accettabile che si prosegua su questa strada.

I dipendenti comunali che, per scelta o per necessità, operano da remoto sono generalmente lasciati allo sbaraglio e sono costretti a ‘inventarsi’ metodi e sistemi lavorativi che abbiano un minimo di efficienza; di contro cittadini, professionisti e imprenditori si ritrovano sovente in preda al disorientamento nel rapportarsi con gli uffici municipali, con cui hanno non poche difficoltà a interfacciarsi. Così non va. Errare, si sa, è umano; ma perseverare…”.

In ogni caso, da parte dell’esponente sindacale oltre alle critiche vengono le proposte: “Nelle scorse settimane il dipartimento della funzione pubblica - aggiunge Giacopelli - ha emanato le linee guida per indirizzare le amministrazioni nella predisposizione del POLA, ossia del ‘Piano Organizzativo del Lavoro Agile’, la cui adozione non è tuttavia obbligatoria per gli enti locali. Sarebbe comunque di indubbia utilità per il nostro comune dotarsi di questo piano, sia pure in forma semplificata, per strutturare in maniera corretta, razionale e controllabile lo svolgimento dello smart working: c’è da chiedersi perché mai si preferisca rinunziare a questa interessante opportunità.
Il nostro sindacato – conclude – è disponibile a contribuire, con suggerimenti propositivi, al processo per la redazione del POLA, fermo restando, sia chiaro, che i promotori dell’innovazione dei sistemi organizzativi devono essere anzitutto i dirigenti, che però finora sotto questo aspetto, diciamolo con estrema franchezza, non hanno brillato per iniziativa”.