Il servizio va avanti a macchia di leopardo
MONREALE, 16 ottobre - Le decisioni prese dall’assemblea dell’Ato non hanno alleviato l’emergenza rifiuti a Monreale. Ieri mattina, non tutti i dipendenti si sono presentati al lavoro e il servizio è stato espletato solo in parte, lasciando il centro storico a macchia di leopardo e le campagne ostaggio dei rifiuti.
Una situazione di nuovo ai limite dell’allarme sociale che non è stata attenuata dall’impegno preso dal sindaco Filippo di Matteo di pagare gli stipendi già la prossima settimana. Le tensioni si riversano sulla società Alto Belice Ambiente. Durante l’assemblea di venerdì, uno dei liquidatori, Francesco Vetrano, ha annunciato dimissioni irrevocabili e la Regione ha già nominato un nuovo commissario ad acta, Giuseppe Amato, accanto a Vincenzo Vivona.
“Nonostante – ha detto Roberto Terzo, uno dei liquidatori rimasti – l’impegno assunto dal sindaco di Monreale, questa mattina (ieri per chi legge, ndr) 17 operatori non hanno lavorato lamentando una carenza dei dispositivi di sicurezza. Vorrei ricordare che abbiamo bandito una gara in tal senso, andata deserta, e stiamo predisponendo una trattativa privata. Insomma, l’amministrazione si è attivata ma è obbligata a rispettare i tempi burocratici A partire da giorno 22, inoltre, i lavoratori cominceranno a sottoporsi alle visite mediche, dopo alcuni anni, sulla base di una convenzione approvata dall’Asp di Palermo”.
Per risolvere il problema degli stipendi ai dipendenti, in arretrato di due mesi, l’assemblea dei soci ha deliberato di procedere per centri di costo, cioè ogni comune provvederà a pagare gli oneri del proprio territorio, così come accade per la discarica. Insomma, i lavoratori dovranno bussare alle porte dei propri comuni per avere gli stipendi, i sindaci nella cifra versata inseriranno la quota-parte per gli amministrativi.