Il Tar si pronuncia: le reti idriche, per il momento, restano ai Comuni

Svolta nella gestione delle risorse idriche: accolto il ricorso presentato da Terrasini contro la gestione Amap

PALERMO, 30 ottobre – La decisione del Tar di Palermo apre nuovi scenari per quel che riguarda la gestione delle reti idriche in Sicilia. Il tribunale amministrativo regionale, infatti, accogliendo il ricorso presentato dal Comune di Terrasini, ha affermato che la consegna non può essere ancora effettuata.

Secondo quanto prevede la legge regionale, infatti, i Comuni sono tenuti a “consegnare i loro impianti (reti idriche e fognarie, centrali di sollevamento e quant’altro) alle società individuate dalle aree metropolitane, che, nel caso specifico di Palermo, è costituita dall’Ati Palermo, gestita dall’Amap per un periodo trentennale. A questa legge ha fatto opposizione lo scorso 25 giugno il comune di Terrasini con una delibera

Secondo il Tar, in pratica, perché il passaggio possa essere perfezionato, mancherebbe un piano d’ambito, necessario per stabilire la forma di gestione del servizio e l’individuazione di un gestore. Il fatto che il Comune di Terrasini si sia visto dare ragione dai giudici amministrativi estende il beneficio del non obbligo della consegna delle reti anche gli altri 23 Comuni che allo stesso modo erano stati obbligati a fare questo passaggio: Altofonte, Bagheria, Baucina, Belmonte Mezzagno, Bisacquino, Borgetto, Campofiorito, Castellana Sicula, Cefalù, Cerda, Ciminna, Cinisi, Giuliana, Godrano, Mezzojuso, Monreale, Roccapalumba, Termini Imerese, Trabia, Ustica, Valledolmo, Ventimiglia di Sicilia e Vicari. Il pronunciamento del Tar, pertanto, rimette tutto in discussione.