Sanzionati per conferimento selvaggio, ma l'ordinanza sulla multa non è applicabile a San Martino

Il presidente della consulta di Aquino, Benedetto Annaloro

Le contravvenzioni citano l'ordinanza valida per la raccolta differenziata. Il servizio però non è attivo a San Martino

MONREALE, 1 ottobre – Molte e diverse sono state le reazioni al nostro articolo di ieri sulle multe elevate ai residenti di San Martino, da loro contestate – proprio attraverso la nostra redazione – in virtù della poca chiarezza circa la fascia oraria in cui il conferimento dei rifiuti è a tutti gli effetti consentito.

Che gli avvisi (assenti) debbano esser estesi a tutti, anche attraverso affissione ai vagoni per la raccolta, è un dato di fatto. Che chi sbaglia debba pagare poi – volente o nolente – è un ulteriore dato di fatto. E su questo siamo tutti d'accordo. Un'altra, ben diversa evidenza è invece quella che non poteva proprio passare inosservata. Ai nostri occhi, come a quelli dei residenti denuncianti. Ossia che, in sintesi, la sanzione loro rivolta si basa su un'ordinanza – riferita alla raccolta differenziata – che a San Martino non è applicabile. Perché? Semplice. Il servizio di raccolta differenziata non è attivo a San Martino.

Proverò ad essere il più chiaro possibile. In buona sostanza, per una virgola Martin perse... ed è proprio così. Perché l'errore di fondo sta nell'aver citato, nel testo della multa, l'ordinanza sbagliata (esattamente l'ordinanza sindacale n.17 del 4 luglio 2018, a firma dell'allora sindaco Piero Capizzi), costruita sulle norme – e quindi anche sulle sanzioni – circa un servizio, quello della raccolta differenziata, che a San Martino ad oggi non è ancora attivo. Già nel luglio 2018, infatti, San Martino rientrava nel piano – differenziata, ma proprio il Consiglio Comunale sospese l'estensione a questa zona. Per di più, nonostante figurasse nuovamente nell'appalto del 2019, ad oggi non solo non viene applicata la raccolta differenziata ma i vecchi contenitori stazionano ancora lì e non sono stati spostati di un solo centimetro.

A far due più due poi siamo tutti bravi. Il risultato è sempre un bel quattro. Va da sé dunque che, se l'ordinanza citata si riferisce a una sanzione specifica (da 500 a 3.000 euro) anche questa risulta non esser valida e quindi anche le sanzioni sarebbero pienamente contestabili. Una cosa è infatti contravvenire alla raccolta differenziata, un'altra – ben diversa – conferire i rifiuti in un orario non consentito. Per la prima ci sono le sei piotte attualmente schiaffate ai residenti di San Martino, per la seconda poco più di un centinaio di euro. Due più due, come detto, fa sempre quattro. E sbagliare, almeno su questo, è davvero difficile.