Giù la saracinesca: esercenti monrealesi riuniti in piazza per un flashmob di protesta contro il Governo centrale

Il "lutto" dei commercianti raccolti a piazza Vittorio Emanuele in assordanti minuti di silenzio di silenzio

MONREALE, 18 maggio – I problemi sono tanti, troppi. Le difficoltà sono enormi e a queste condizioni non è affatto scontato riaprire, nonostante le concessioni del governo Conte. Dal rispetto del distanziamento sociale, che randella la ricettività di tanti locali, ai tributi comunali, ai grossi costi di una sanificazione che promette di assestare un altro colpo, forse quello decisivo, alla loro già precaria situazione economica.

Su questi temi si è svolto oggi il flashmob organizzato dai ristoratori, che da stamattina possono tornare alle loro attività, almeno stando a quello che hanno ufficializzato ieri Musumeci e Conte, ma che difficilmente potranno farlo, almeno stando così le cose. Troppi gli oneri, troppo pochi i vantaggi.
Il gruppo ha prima manifestato in piazza Vittorio Emanuele, davanti il municipio, con tanto di fascia nera al braccio in segno di “lutto”, poi è stato ricevuto a palazzo, in Sala Rossa dal sindaco Alberto Arcidiacono.
Arcidiacono ha ribadito quello che il comune ha fatto finora, dovendo però allargare le braccia di fronte a decisioni che spettano al governo nazionale e soprattutto considerando la condizione del Comune, che deve fare i conti con gli ormai atavici problemi finanziari.
“Sia il potere amministrativo che quello consiliare tenteranno di fare il possibile – ha detto il primo cittadino – Diverse le esigenze per ognuno di voi. Necessità diverse. Il suolo pubblico e la Tari non verranno pagate durante la fase pandemica. Non è un atto dovuto, ma il Comune è fallito. Non posso rischiare personalmente con la Corte dei Conti. Al momento non abbiamo il bilancio. Ci stiamo assumendo una responsabilità amministrativa contabile e penale”.

Adesso però il tiro dei ristoratori monrealesi potrebbe spostarsi un po’ più su. Precisamente a Palazzo d’Orleans, dove i commercianti sperano e contano di essere ricevuti dal governatore Nello Musumeci. Quest’ultimo, peraltro, dovrebbe anch’esso sollevare il problema e insistere presso il governo nazionale, rappresentando in quella sede le difficoltà che ad oggi attanagliano la categoria nell’intera regione.
Nei prossimi giorni, come ha affermato il sindaco, magari dopo un colloquio con il presidente del Consiglio comunale, Marco Intravaia il colloquio con il presidente della Regione potrebbe essere realtà.

“Siamo in condizioni di farci ricevere dal presidente Musumeci e aspetto voi – ha assicurato Arcidiacono - Non mi muovo di un centimetro. Stasera sentirò Marco Intravaia per avere un contatto diretto, anche se non è quello istituzionale. In tutto questo, però, c’é un errore fondamentale. Non si è capito chi comanda e soprattutto se le Regioni servono per comporre uno stivale oppure no. Diverse regioni ragionano in modo individuale.
Frattanto Mimmo Vittorino propone un’audizione in commissione Attività produttive dell’Ars, per esporre in quella sede la problematica. I commercianti adesso stileranno un elenco di richieste, poi tre di loro rappresenteranno l’intera categoria nelle sedi istituzionali. Si tratta di Gabriele Emanuele (Riccardo III), Enrico Torti (Le Barrique) e Giuseppe Santoro (La Quercia).