Nel Segno di Guglielmo 2011, grande partecipazione di pubblico al corteo storico conclusivo

Più di un centinaio i figuranti in costume 

MONREALE, 19 settembre – Un paese in festa, tanta gente per strada, ma soprattutto la sensazione di vivere e di respirare in un’altra epoca. Questo e molto altro ha detto il corteo storico che si è svolto ieri e che ha concluso la seconda edizione di “Nel Segno di Guglielmo”. Un vero e proprio paese-teatro, nel quale hanno sfilato più di un centinaio di figuranti, vestiti, addobbati ed agghindati, come se vivessero nel XII secolo. Quello in cui Guglielmo II, detto “Il Buono”, dedicando la basilica da lui eretta alla Madonna, marchiava col fuoco la storia di Monreale.
Ed al re più illustre e famoso della storia monrealese è stata dedicata la manifestazione finale, che ha fatto riversare per strada migliaia di persone e fatto stare al balcone chi ne possedeva uno lungo il tragitto del corteo.

È stata un’impresa, diciamo pure, titanica. Anche perché il nostro paese non ha una struttura urbanistica tale da rendere agevoli i movimenti di un apparato di queste dimensioni. Ne sanno qualcosa i fratelli del SS.Crocifisso che ogni anno (in maniera magistrale) portano a spalla la vara del Cristo in Croce. Stavolta non c’era un fercolo, ma c’erano diversi cavalli, che, specie nei punti più stretti del percorso, avrebbero potuto creare qualche problema, anche per la poca disciplina del pubblico.
Ma per fortuna tutto è andato bene anche dal punto di vista della sicurezza. Il resto lo hanno fatto le coreografie, le danzatrici del ventre, che si sono esibite a piazza Canale, a piazza Guglielmo e sotto il municipio, i focolieri, abili – a differenza di ciò che si sconsiglia proverbialmente – a scherzare col fuoco.

Le difficoltà (superate) sono aumentate perché il corteo che è arrivato in piazza Vittorio Emanuele, inizialmente era diviso in tre tronconi: due partivano dalla zona Duomo (albergo dei poveri e Carrubbella), l’altro, quello reale, ha avuto inizio, invece, dalla via Biagio Giordano. Il carro reale attendeva Guglielmo, la regina e gli altri dignitari di corte a piazza Basile. Quindi al “Canale” il concentramento dei tre cortei. Dalla “varanni” in poi il serpentone è diventato unico, tra due ali di folla sorridente.

E quando Guglielmo, nella piazza omonima, ha consegnato le chiavi della cattedrale alle autorità ecclesiastiche, l’applauso è arrivato scrosciante. Dopo il saluto alla sudditanza, avvenuto dal balcone di Palazzo di Città, i reali si sono ritirati a Villa Savoia, quindi per tutti i bravi figuranti è arrivato il sospirato “rompete le righe”.

 

 

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