Musumeci rincara la dose: ''Avete un’idea sbagliata della Sanità del Sud''

Intanto lepidemiologo Tozzi: I dati ufficiali non possono prevedere ciò che accadrà nei prossimi giorni

PALERMO, 27 marzo – Secondo il bollettino ufficiale di ieri, sono 68 i pazienti in terapia intensiva dei 414 ricoverati, con 36 guariti e 33 deceduti. A tal proposito, questa mattina, durante la trasmissione “Agorà” condotta dalla giornalista Serena Bortone, è intervenuto il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci. Numeri da non sottovalutare per il Governatore, il quale ha ribadito che il picco non è ancora arrivato. Contemporaneamente, ad affermare che i dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità non possono garantire una previsione temporale in merito al possibile picco in arrivo, l’epidemiologo Alberto Tozzi, responsabile dell’area di Ricerca Malattie Multifattoriali e Complesse dell’ospedale Bambino Gesù di Roma.

I numeri ufficiali, secondo Musumeci, manifestano uno stato d’allerta per la Sicilia e, nell’attesa che arrivi il famigerato picco – previsto tra la prima decade e la metà di aprile – è necessario intervenire per non farsi trovare impreparati: “Questi numeri non devono eludere – afferma il Presidente – perché non è ancora arrivato il picco. È solo un campanello di allarme e stiamo lavorando in funzione di questa onda lunga che aspettiamo tra la prima decade di aprile o verso la metà dello stesso mese. Le proiezioni peggiori – rispondendo al quesito della giornalista, in merito ai numeri previsti – parlano di un arco che comprende dai 3500 e i 7000 contagiati. Stiamo già lavorando da diversi giorni per realizzare 600 posti letto tra strutture pubbliche e private e alle aree destinate all’ospedalizzazione di pazienti che non avranno bisogno di terapia intensiva”.

Un’ulteriore replica del Governatore, ha riguardato la questione delle mancanti attrezzature idonee da consegnare al personale sanitario – in serie difficoltà per il contenimento dell’epidemia – in arrivo dalla Capitale: “È importante che arrivi da Roma il materiale essenziale, come mascherine e camici, oltre che i ventilatori, richiesti già 15 giorni fa”.

Trend differente tra le regioni settentrionali e quelle del sud, ma secondo quanto dichiarato dal dottor Alberto Tozzi, nessuno può essere in grado di quantificare l’andamento dei contagi dei prossimi giorni, considerato il margine di errore delle previsioni in seguito alle analisi dei numeri ufficiali che quotidianamente vengono comunicati: “Inviterei alla prudenza e alla calma – afferma l’epidemiologo – perché il numero che viene comunicato di giorno in giorno non è un dato che completa la nostra conoscenza su quello che potrà succedere nelle prossime settimane”.

La preoccupazione di arrivare al picco, dunque, deve assolutamente essere bilanciata considerando che i numeri possono oscillare per ovvi motivi: “I numeri possono essere considerati attendibili – continua Tozzi – ma non possono dare risposte certe”. Chiosa finale del Governatore che, all’ennesima considerazione di una sanità pubblica al sud inefficiente, ha ribattuto con tono acceso garantendo che la Sicilia sia in grado di poter gestire eventualmente l’emergenza sanitaria in caso di numerosi contagi: “Se arriverà al sud il fenomeno del nord non sarà una catastrofe. Avete un’idea della sanità meridionale assolutamente sbagliata. Trasmettiamo un messaggio sbagliato, la sanità siciliana al di là di quello che si dice al nord è riuscita ad affrontare il problema e sta continuando a lavorare” conclude.