Coronavirus, il Governo verso la proroga delle misure restrittive

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte

Tre ipotesi per una eventuale ripresa delle lezioni

ROMA, 19 marzo – Come la maggior parte di noi si aspettava, il Governo, nella riunione che si è svolta oggi in videoconferenza, sembra già pensare ad una proroga oltre il 3 aprile rispetto alla chiusura delle attività e delle scuole. “Le misure restrittive finora adottate sembrano aver evitato il collasso del sistema” asserisce il Premier, ma si attende ancora il raggiungimento del picco dei contagi e, quando questi inizieranno a decrescere, occorrerà essere cauti e razionali.

Per la scuola pare si prospettino tre diversi scenari: un prolungamento fino a dopo Pasqua (attualmente l’ipotesi meno probabile), una riapertura a maggio o addirittura l’estensione della chiusura fino alla fine dell’anno scolastico. Si attendono, per le prossime settimane, risposte dal Miur.

Alla scadenza dei provvedimenti adottati risulta chiaro, quindi, che non si potrà tornare alla vita di tutti i giorni, che bisognerà attendere ancora un po’ prima di tornare tra i banchi di scuola e università ed alle proprie attività commerciali. Il Premier ribadisce la necessità delle misure penali adottate nei confronti di coloro che, non curandosi troppo di sé e della propria comunità, continuano a circolare con tranquillità senza poter addurre ragioni valide. Fin troppi i denunciati per violazione dell’articolo 650 del codice penale, che parla di inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità, in questo caso dei decreti legge n. 9/2020 e 11/2020.
Il vice Ministro dell’Interno Matteo Mauri evidenzia i controlli effettuati su più di un milione e duecentomila cittadini in una sola settimana, circa cinquantamila dei quali non in regola: i reati verranno contestati tutti.

“Noi siamo più che soddisfatti di tutti i passi compiuti sino ad ora, passi che si sono ispirati ai principi di trasparenza, massimo rigore, adeguatezza delle misure e proporzionalità”, continua Conte. Nei prossimi giorni saranno prese le scelte adeguate sulla base di tali principi e sarà determinante - com’è giusto che sia - il parere della comunità scientifica. Se la curva epidemica non accennerà ad abbassarsi, sarà necessario adottare nuovi provvedimenti che contemplino il divieto assoluto di svolgere attività all’aperto. Si discute anche di ulteriori restrizioni riguardanti la riduzione degli orari di negozi alimentari, ipotesi di per sé ancora oggetto di valutazioni, data la possibilità che si possa giungere all’effetto opposto: l’assembramento di persone e l’inosservanza delle distanze di sicurezza. Continua la Ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese: “Serve responsabilità: ciascuno si impegni perché l’emergenza possa essere superata. Ciascuno utilizzi consapevolmente le aree di movimento consentite ed eviti stili di vita superficiali e disinvolti”.

Risulta ormai forse superfluo, almeno nei confronti della maggioranza dei cittadini, ribadire l’invito a stare a casa, ad evitare qualsiasi spostamento non supportato da documentabili giustificazioni. Le mancanze degli affetti e il cambiamento delle abitudini di oggi potranno essere, si spera, il piccolo grande passo verso un ritorno alla vita di tutti i giorni, forse spesso troppo poco apprezzata.