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Manifestazione sulla legalità: significative le testimonianze di oggi al complesso Guglielmo

| Enzo Ganci | Cronaca varia

Intitolata una sala a Libero Grassi e scoperto un quadro di Porcasi

MONREALE, 3 settembre – Testimonianze di chi, a vario titolo, presta quotidianamente la propria opera per affermare la cultura della legalità. Ha avuto essenzialmente questo scopo l’incontro che si è tenuto stamattina al complesso monumentale Guglielmo II.

Un incontro inserito nell’ambito della manifestazione dal titolo “Il tramonto della mafia e l’alba legalità”, organizzata dal Comune di Monreale, in occasione del 29° anniversario dell’uccisione del generale dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa e qualche giorno dopo il 20° anniversario del sacrificio di Libero Grassi. La manifestazione è stata finanziata dalla presidenza del Senato ed andrà avanti fino a notte inoltrata.

L’incontro è stato preceduto dall’inaugurazione della mostra documentale dell’esperienza palermitana del generale Dalla Chiesa, allestita in una sala del complesso Guglielmo. Nella stessa sala campeggia un quadro del maestro Gaetano Porcasi, che raffigura il volto dello Prefetto, inviato dallo stato a Palermo e poi ucciso nell’agguato di via Isidoro Carini, assieme alla moglie Emanuela Setti Carraro ed all’agente di scorta Domenico Russo. Nel corso della manifestazione è stata scoperta una targa che intitola una prestigiosa sala del complesso Guglielmo a Libero Grassi.

«Il suo ricordo, che fino a poco tempo fa vedeva scarsa partecipazione - ha osservato il sindaco Filippo Di Matteo - da tempo è diventato un fatto sociale. Questo significa che possiamo vincere con la potenza della gente onesta che è ancora tanta». Il primo cittadino ha ricordato poi l’impegno degli operatori economici e delle istituzioni: «C'è tanta voglia di riscatto – ha  proseguito Di Matteo – e noi istituzioni possiamo fare tanto grazie  alle norme che venti anni fa non c'erano e grazie  all'associazionismo ed alle categorie che ci stanno accanto. La guerra non è vinta ma tante battaglie sì».

«Abbiamo voluto realizzare queste due giornate sui temi della legalità – ha aggiunto il vicesindaco Salvino Caputo – per testimoniare ai nostri giovani la necessità di ricordare coloro che hanno difeso i valori dell’onestà e del rigore morale sino all’estremo sacrificio. E per dimostrare che abbiamo tutti il dovere di contrastare la piaga sociale della mafia».

Per Marco Intravaia, assessore alla Legalità, si è «voluto ricordare il sacrificio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa ed attraverso il loro sacrificio anche quello di molte altre persone. Alcuni anni fa tutto questo era impensabile, ma il fatto che oggi avvenga ci dà la speranza per andare avanti cercando di affermare il principio della legalità».

 

Il capitano Vincenzo Di Stefano, comandante della Compagnia dei carabinieri di Monreale ha ricordato come uno degli obiettivi dell’Arma in Italia sia «quello della formazione della cultura della legalità. A questo proposito gli uomini della Compagnia hanno dato vita a manifestazioni di sensibilizzazione nelle scuole che hanno avuto un’ottima partecipazione. Nel corso degli incontri sono stati affrontati diversi argomenti di devianza con particolare riguardo al bullismo ed all’uso di sostanze stupefacenti».

Particolarmente coinvolgente la testimonianza di Valeria Grasso, l’imprenditrice che gestisce due palestre a Palermo e che dopo aver denunciato i suoi estorsori ha trascorso un periodo particolarmente difficile. «Ho vissuto per due mesi in località protetta – ha detto – e queste iniziative sono un grande stimolo per continuare. Non potevo piegarmi al volere dei mafiosi: l’ho fatto e non mi sono mai pentita di questo. Lo rifarei altre cento volte, anche se ho vissuto in isolamento. Mi auguro adesso di poter proseguire la mia opera a Palermo, nella mia città. Dover andare via sarebbe decisamente una sconfitta».

Nicola Mannino, presidente del Parlamento della Legalità ha preannunciato che la sua associazione il 23 settembre sarà ricevuta al Quirinale dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Mannino, inoltre, ha accompagnato Franca Castellese, madre del piccolo Santino Di Matteo, ucciso e sciolto nell’acido da Giovanni Brusca. Nel corso della manifestazione, proprio a firma di Franca Castellese, è stata letta una lettera, quantomai toccante, che la donna ha inviato alla mamma di Yara Gambirasio, la giovane ginnasta uccisa a Brembate, nel Bergamasco.

Della sua esperienza di gestore di beni confiscati alla mafia ha parlato Ivana Calabrese, presidente dell’associazione Aurora onlus, che gestisce una villa sottratta alla famiglia Sansone a Piano dell’Occhio ed un vigneto appartenuto ai Vitale a Partinico. Su entrambi i beni l’associazione porta avanti dei validi progetti di integrazione dei bambini portatori di varie forme di disabilità.

«E’ bello – ha detto la Calabrese – vedere che i bambini fanno baldoria dove prima venivano prese decisioni brutte. Sono proprio i bambini a darci forza e la voglia di continuare ad andare avanti».

Lia Giangreco, infine, presidentessa dell’associazione antiracket “Liberi di lavorare”, ha detto di appartenere «ad una squadra che funziona, nella quale si è creato un proficuo rapporto con le forze dell’ordine e con le associazioni Donnattiva a Bendetto Balsamo e sono state realizzate iniziative di sensibilizzazione con le scuole».

 

   

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· Enzo Ganci · Editoriali

MONREALE, 15 settembre – Presentiamo oggi la nuova veste grafica di Monreale News, il nostro quotidiano, al quale diamo un nuovo look, un nuovo aspetto.

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