Precari a rischio negli enti in dissesto, ma a Monreale nessun problema

Giacopelli: “Solo ora si capisce quanto di importante sia stato realizzato”

MONREALE, 3 dicembre – Sono giorni particolarmente difficili, se non drammatici, quelli che in questo periodo stanno vivendo i quasi 3.000 lavoratori precari che prestano servizio negli enti locali siciliani in stato di predissesto o di dissesto finanziario.

Il rischio che corrono è di “andare a casa” il prossimo 1° gennaio: stando alla rigida interpretazione delle attuali norme legislative, infatti, risulta alquanto complesso assicurare la prosecuzione dei loro contratti oltre il 31 dicembre 2019, per non parlare del “miraggio” della loro stabilizzazione.
“Questa triste eventualità nell’ambito del Comune di Monreale è stata scongiurata – dichiara Nicola Giacopelli, segretario aziendale della Cisl-Funzione Pubblica – in quanto tra la fine del 2015 ed i primi mesi di quest’anno, nonostante la condizione prima di predissesto e poi di dissesto, tutti i cosiddetti contrattisti sono stati assunti a tempo indeterminato. Credo che soltanto adesso si possa comprendere e apprezzare appieno quanto sia stato importante ciò che è stato realizzato, tenendo presente che tutte le delibere relative alle stabilizzazioni sono state approvate dalla commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali operante presso il ministero dell’interno”.

Per superare questa vera e propria emergenza, sono attualmente in corso trattative fra l’assessore regionale alle autonomie locali Bernadette Grasso e il governo nazionale, nell’intento di individuare in tempi brevi soluzioni possibili per evitare … il peggio. Ma, come purtroppo sempre accade in casi del genere, si tenta di correre ai ripari muovendosi solo in extremis.
“Le enormi difficoltà in cui oggi si ritrovano i precari degli enti in predissesto o in dissesto – aggiunge Giacopelli – dimostrano che non è affatto vero che i processi di stabilizzazione si realizzano in maniera ‘automatica’: vengono dunque clamorosamente smentite le affermazioni di alcuni esponenti politici e sindacali monrealesi che, nei mesi scorsi, avevano sostenuto questa tesi, che si è rivelata del tutto priva di fondamento, oltre che fuorviante. I fatti sono fatti, le chiacchiere sono chiacchiere”.