Ieri vasto incendio a Piano Geli, evacuate diverse famiglie

Più di cento gli uomini impegnati nello spegnimento

MONREALE, 28 agosto - Un incendio che ha interessato l’impiego di 128 uomini, per oltre 14 ore e decine di famiglie evacuate con danni a strutture ed impianti e terreni per circa 800 mila euro. Questo è il bilancio dell’incendio che dalle 19,30 di ieri fino alle 10 di questa mattina ha interessato la borgata di Piano dei Geli della frazione di San Martino.

Le fiamme hanno danneggiato soprattutto quella che dagli abitanti è conosciuta come Valle Melanzana. In cenere è andato un terreno di diversi ettari di latifoglie, conifere e macchia mediterranea. Almeno sette le squadre del Corpo Forestale della regione impegnate per spegnere i roghi. All’opera pur uomini della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco, proprio per i pericoli alle abitazioni e ai residenti. Grande lavoro pure per le Forze dell’Ordine che hanno cercato di regolamentare la viabilità della zona, fortemente gravata dalla situazione di trambusto che per ovvie ragioni si è creata.

Il vicesindaco Salvino Caputo, presidente la Commissione Legislativa Attività Produttive dell’Ars, che ha seguito le operazioni di spegnimento tenendosi in contatto con la Protezione Civile ed il distaccamento della Forestale di San Martino delle Scale, domani prenderà parte ad una seduta straordinaria della Giunta Municipale convocata d’urgenza per fare il punto della situazione e per chiedere il presidio militare del territorio.

«Gli incendi dei giorni scorsi - ha detto Caputo - avevano interessato solo aree boschive, adesso invece sono state colpite anche zone densamente abitate. È chiaro che siamo di fronte ad una organizzazione criminale che opera senza scrupoli per danneggiare il territorio di Monreale. Non si tratta di gesti isolati, ma di una organizzazione criminale che coinvolge gli interessi di Cosa Nostra. Ho chiesto – ha concluso Caputo – al sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano ed al Ministro della Difesa Ignazio La Russa di autorizzare l’impiego dei militari e dell’esercito per un presidio del territorio».