Nassiriya, anche i bambini della ''Morvillo'' ricordano il vicebrigadiere Domenico Intravaia

Tradizionale appuntamento annuale negli spazi esterni della caserma di via Biagio Giordano per commemorare il Caduto monrealese. LE FOTO

MONREALE, 11 novembre –Si è tenuta anche quest'anno la commemorazione del vicebrigadiere Domenico Intravaia, in occasione della 16ª ricorrenza dell'uccisione, alla quale ha preso parte una delegazione degli alunni della scuola Francesca Morvillo. Il ricordo si è tenuto nel corso di una breve e commovente cerimonia presso la caserma dei carabinieri di Monreale.

Alla presenza del nuovo comandante provinciale, colonnello Arturo Guarino,  del tenente colonnello Luigi De Simone, del capitano Andrea Quattrocchi, del luogotenente Salvatore Biddeci, della rappresentanza dell’associazione dei Carabinieri in congedo, del sindaco di Monreale Alberto Arcidicacono, degli assessori Luigi D’Eliseo, Geppino Pupella, Sandro Russo, Nicola Taibi e i componenti del consiglio comunale, Santina Alduina, Rosario Ferreri e Flavio Pillitteri, dei familiari di Domenico Intravaia è stata deposta una corona al ricordo del vicebrigadiere, nostro concittadino rimasto ucciso nel vile attentato del 12 novembre di sedici anni fa.
Il presidente del Consiglio, Marco Intravaia, ha ringraziato tutti per la presenza e l’affetto mostrato al ricordo del padre e alla sua famiglia che, da questa tragedia, è rimasta fortemente colpita negli affetti più profondi.
Toccante il ricordo espresso dai bambini della 4aE della scuola Francesca Morvillo,  i quali hanno dedicato pensieri affettuosi alla famiglia e riflessioni coinvolgenti su quel tragico giorno. A loro, in particolare, si è rivolto il primo cittadino, sottolineando come la loro presenza abbia dato voce alle emozioni più vere e profonde di ciascuno.
Non è mancato il riferimento ai fatti di cronaca e al nuovo attentato proprio nelle vicinanze di Nassiriya: il comandante Arturo Guarino, ha sottolineato come forze belliche siano sempre attive per insidiare la pace in un paese martoriato dall’odio. Rivolgendosi ai bambini, infine, li ha elogiati poiché sono loro il tramite per mantenere viva la memoria di un evento che ha segnato la nostra storia nazionale e comunitaria.