La discarica abusiva di via Aldo Moro, una vergogna senza fine

A due passi dal campo sportivo uno degli “spettacoli” più deprimenti del territorio

MONREALE 9 luglio – Partiamo da una considerazione, anzi da due. La prima: non è colpa degli operai della ditta Mirto, che svolgono il loro lavoro egregiamente, nonostante queste giornate di caldo asfissiante. La seconda: non è una mancanza dell’amministrazione comunale, che cerca, come può, di far fronte all’emergenza che su tutto il territorio, non solo monrealese, si sta cercando di combattere.

Questa volta le problematiche logistiche, legate al malfunzionamento degli impianti non c’entrano nulla. Stavolta è solo questione di maleducazione, di assenza di senso civico. Diciamola tutta: è questione di inciviltà.
Lo spettacolo che quotidianamente siamo costretti a vedere in via Aldo Moro, nei pressi del campo sportivo è quanto di più umiliante cui possa assistere la comunità monrealese. Lì i cassonetti (e già da tempo) sono stati rimossi. Un provvedimento chiaro e semplice che vuol dire: qui i rifiuti non si possono più conferire. Eppure c’è chi – e purtroppo sono tanti – questo messaggio non solo non lo ha capito, ma anche se lo avesse capito, lo ignora totalmente. Se ne frega come di più non potrebbe fare, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Al punto che per passare con l’auto da quel luogo, specie se questa è voluminosa, è quasi necessario fermarsi, innestare la prima e ripartire. E ad oggi di fronte a questo stato di fatto sembra come combattere una battaglia persa in partenza.

Difficile pensare che gli artefici di questo scempio siano i residenti: non foss’altro per le esalazioni nauseabonde cui sarebbero costretti a sottoporsi. Più facile pensare che la mano provenga dal vicinato o da chi, con la facilità con cui si beve un bicchier d’acqua, passa di là, getta la spazzatura senza nemmeno bisogno di scendere dalla macchina e va via. Più veloce di un pit-stop di Formula 1.
Gli operatori poi passano, bonificano, postano foto sui social, ma è tutto effimero, dalla durata di un battito di ciglia. Se la raccolta si ferma, il conferimento selvaggio cammina; se il servizio cammina, la “vastasaria” corre; se la bonifica corre, l’inciviltà vola. Tutto questo, almeno, finché (ma questa, purtroppo, sembra utopia) i controlli non saranno efficaci, sistematici e inesorabili. Fino a quando i responsabili non verranno smascherati e pesantemente sanzionati. Se il caso con foto in cui i “barbari” siano riconoscibili (al diavolo la privacy) in modo che chiunque possa vedere chi attenta alla salubrità del proprio mondo, in modo da essere esposti alla pubblica gogna. Forse un dazio più efficace e deterrente della pur salata ed obbligatoria pena pecuniaria. Parole queste, senza dubbio di non grande equilibrio, ma certamente dettate da un’esasperazione che ha ormai aggredito tutti coloro che hanno a cuore la pulizia, il decoro e – perché no - la dignità di Monreale.