Prosegue bene il restauro del pavimento del Duomo
Prezioso il lavoro di cesare Tinì della Soprintendenza
MONREALE, 2 agosto - Continua con successo il restauro sui mosaici pavimentali del transetto sinistro del duomo.
Per effettuare l’intervento è stato coinvolto anche un laboratorio di Venezia cui sono stati inviati dei campioni di pasta vitrea e vetro con foglia d’oro, affinché gli artigiani veneti ne realizzino la quantità sufficiente e i colori adeguati a restituire il cromatismo originario.
Il progetto di restauro prevede, infatti, l’integrazione di tutte le lacune, il recupero delle policromie originarie e la rimozione dei vecchi interventi di restauro eseguiti con scarso criterio scientifico. Il calpestio di migliaia di turisti ha rischiato di danneggiare la configurazione del transetto sinistro, ma le maestranze che lo eseguirono, più o meno novecento anni fa, conoscevano a dovere l’arte musiva.
«Quest’area del pavimento – ha aggiunto Tinì – rischiò di essere perduta per sempre nell’Ottocento, quando per quasi cinquant’anni il soffitto rimase scoperto, in seguito ad uno spaventoso incendio, e le intemperie si abbatterono sui mosaici. E’ davvero stupefacente che nonostante tutto la configurazione musiva si sia mantenuta e siano ancora riconoscibili lo stile e alcuni tratti davvero unici, come l’effetto bassorilievo dei pannelli rispetto al pavimento. Le tessere sono posizionate un po’ più in alto rispetto al piano marmoreo. Le integrazioni posticce sono ben riconoscibili dalla collocazione simmetrica rispetto al piano, mentre le tessere originarie sono, oltre che le più consumate, anche le più alte».
Sembra che lo stesso tipo di pavimento del transetto sinistro, tanto diverso dalle forme razionali e geometriche delle altre aree, possa ancora trovarsi al di sotto del livello attuale del presbiterio poiché è verosimile ritenere che se all’epoca Guglielmina era già stato ultimato il transetto sinistro non poteva non essere definito anche il presbiterio.Insieme alle altre policromie, Tinì è già al lavoro per restaurare l’affascinante pannello con le quattro lepri in girotondo, uno dei più ammirati dai turisti attenti.