La nave di Saint Louis e il viaggio dei maledetti

Un gruppo di passeggeri della Saint Louis

Un episodio del 1939, purtroppo ancora attuale

Per nostra fortuna, la Storia resta l’unica maestra della nostra vita di uomini e donne senza frontiere, alla ricerca della libertà, dal bisogno, dalle dittature, dall’oppressione, dall’odio razziale e da tutti i sovranismi, fondamentalismi e degenerazioni del potere assoluto e tiranno che ci vorrebbe tutti pupi, fantocci, quaquaraquà, servi sciocchi senza dignità e identità.

Nel mio ultimo libro “Vangelo Secondo Salvino” a pagina 37 rivelo una profezia di Gesù di Nazareth sul destino della nostra Europa alla fine del terzo millennio: Euro è un forte vento africano variabile, che spira saltuariamente ma impietosamente. In apparenza è un vento africano che spande il suo soffio eolico sull’Italia. Euro è un vento di passione che porta aria calda, maestrale e scirocco. L’Europa è l’occhio del vento gelido che porterà la tempesta e la deriva del terzo millennio. La Nave di Saint Louis è la metafora nuda e l’amara allegoria della profezia di Gesù. Saint Louis è stato un transatlantico tedesco della Hamburg-America line, passato ai disonori della storia per il suo viaggio del 1939 con a bordo 963 esuli ebrei perseguitati in Germania. Cosa cercavano gli esuli ebrei (essenzialmente tedeschi)? La risposta dico sempre è lapalissiana, ovvero, cercavano accoglienza in qualsivoglia angolo della terra per sfuggire alle persecuzioni razziali. Tentarono di sbarcare a Cuba il 13 Maggio del 1939, ma il governo cubano rifiutò il permesso di sbarco sia come turisti, sia come rifugiati politici. Soltanto 29 ebrei benestanti, pagando 500 dollari riuscirono a sbarcare.

Nel giugno del 1939, considerando che i maledetti del Saint Louis non potevano entrare con il visto turistico negli USA perché non disponevano di un indirizzo di riscontro e perché gli Stati Uniti avevano promulgato nel 1924 le quote d’immigrazione, accadde l’irreparabile. Solo il Presidente Franklin Roosevelt cercò invano di persuadere il governo cubano ad accettare i rifugiati. Morale della favola: La Saint Louis venne respinta dagli Stati Uniti. Alla fine del film, grazie alla sacra pietas del comandante del Transatlantico dei reietti, un comandante non ebreo ed anti nazista “Gustav Schroder” i passeggeri del Saint Louis sbarcarono ad Anversa in 619; 224 furono accettati dalla Francia, 214 dal Belgio, 181 dai Paesi Bassi e sopravvissero tutti all’olocausto nazista. Non ho voluto mitizzare il pathos nel mio racconto. Mi sono rigorosamente attenuto a fatti storici inoppugnabili e verificabili presso tutte le bibliografie mondiali. La Nave dei Disperati è un monito severo per il tempo che verrà, se ci sarà tempo ancora (Mi suggerirebbe il mio maestro Leonardo Sciascia).
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