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Imbrattano un leoncino di piazza San Marco, il direttore dell’Accademia di Belle Arti Giuseppe La Bruna li espelle

| Enzo Ganci | Cronaca varia

“Non ha senso che stiano qui - dice il monrealese - Non ci si può dimenticare che costruiamo percorsi per ammirare il bello”

VENEZIA, 5 ottobre - Una ragazza di Bergamo, una di Trento e due giovani di Assisi. Hanno tra i 20 e i 22 anni e tre di loro studiano all’Accademia di Belle Arti. Sono loro i vandali che sabato notte hanno imbrattato di vernice rossa uno dei leoncini di Piazza San Marco e alcune calli con scritte varie.

L’indagine dei carabinieri è stata rapida e ai responsabili non è rimasto altro che riconoscere le loro responsabilità. Per loro, oltre il procedimento penale, la fine della carriera studentesca in laguna. Ad assicurarlo il direttore dell’Acccademia di Belle Arti, dove studiano tre dei quattro vandali.
«Non ha senso che stiano all’Accademia – ha detto al “Gazzettino” di Venezia il direttore dell’Accademia, il monrealese Giuseppe La Bruna – perché a 22 anni non si è più ragazzini. Non ci si può dimenticare che costruiamo percorsi per ammirare il bello, capirne le motivazioni e apprezzarlo, non per vandalizzarlo. Aspettiamo che si mettano in contatto con noi, perché avranno la possibilità di difendersi anche con un legale sul procedimento disciplinare». Tutti e quattro sono indagati per danneggiamento e imbrattamento o deturpamento di cose altrui, con l’aggravante che si tratta di un monumento storico: e le indagini continuano per definire i ruoli. Gli esecutori sarebbero due, gli altri avrebbero guardato. I due, sentiti dai carabinieri, hanno spiegato di aver agito dopo una notte “brava”, causata dall’eccessivo consumo di alcolici.

· Enzo Ganci · Editoriali

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