Organico esiguo, Corpo di Polizia Municipale in tilt

Dopo la fuoriuscita dei 10 ex precari, difficile garantire anche i servizi essenziali

MONREALE, 22 giugno – Una soluzione andrà trovata, possibilmente in tempi brevi. Perché la situazione che sta vivendo in questi giorni il Comando di Polizia Municipale non è delle migliori. Né per se stesso, né, tantomeno, per la città.

Come è ormai noto, infatti, la sentenza del tribunale di Palermo, contrattualizza a tempo indeterminato 39 ex precari in forza al Comune, che si erano rivolti alla giustizia, collocandoli, però, obbligatoriamente nella cosiddetta fascia “B”.

Tra questi, vi sono pure 10 agenti di Polizia Municipale, che, in virtù di questo pronunciamento, hanno lasciato il Comando di piazza Canale, per essere impiegati diversamente all’interno della pianta organica comunale.

Una vera e propria mazzata per il funzionamento del Corpo, che fa i conti con un organico esiguo ed alle prese con un territorio vasto e dalle mille difficoltà.

E la situazione, chiamiamola di caos, di questi giorni ne rappresenta un significativo antipasto.

In pratica, ormai sono rimasti in servizio, soltanto 6 operatori esterni attivi. Un dato sconfortante, se si pensa che per coprire i servizi basilari che riguardano solo Monreale, (frazioni escluse), occorrono almeno 12 vigili da impiegare nei due turni antimeridiano e pomeridiano.
Ed è capitato talvolta, che nemmeno un vigile sia stato di servizio, con gli effetti evidenti ormai anche all'occhio dei meno attenti.

Per far fronte a questa situazione, l’amministrazione ha valutato al momento un ventaglio di soluzioni, che vanno dal richiamare in servizio ex vigili passati ormai ad altri settori o addirittura al sorteggio tra tutti i dipendenti in categoria, per un passaggio obbligatorio alla Polizia Municipale. Come dire: non ancora idee chiare.

Agli interessati non dispiacerebbe essere reintegrati nel loro ruolo (quello che avevano fino al passaggio forzato alla categoria B) e per questo sarebbero disposti, se il caso, a rinunciare ai risarcimenti cui potrebbero aver diritto (e che il tribunale potrebbe sancire), derivanti dalla mancata partecipazione agli avanzamenti di carriera cui sono stati costretti in questi anni.

Insomma, la partita è tutta da giocare, con un gioco che ha tutta l’aria di diventare duro.