Dal 26 aprile su Raiuno ‘La mafia uccide solo d’estate’: c’è anche Dajana Roncione

Dajana Roncione (foto Ansa)

Al via la seconda serie della fiction ideata da Pif. L’attrice monrealese nel cast

ROMA, 19 aprile – Ci sarà anche l’attrice monrealese Dajana Roncione fra i protagonisti della seconda serie della fiction “La mafia uccide solo d’estate”, che andrà in onda a partire da giovedì prossimo, 26 aprile, su Raiuno in prima serata. Sei le puntate in programma. La serie è ideata da Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, scritta insieme a Michele Astori, Stefano Bises, Michele Pellegrini. La fiction è una coproduzione Rai Fiction-Wildside.

Il cast, oltre che da Dajana Roncione, è composto da Claudio Gioè, Anna Foglietta, Francesco Scianna, Valentina D’Agostino, Angela Curri, Dario Aita, Nino Frassica, Edoardo Buscetta, Carmelo Galati, Sergio Vespertino, Domenico Centamore. La voce narrante è quella di Pif.

La storia è ancora una volta quella della famiglia Giammarresi che nella Palermo del 1979 deve vedersela con problemi quotidiani e scelte morali più complicate, mentre intorno Cosa Nostra alza il tiro e condanna a morte gli uomini delle istituzioni, tra cui il giudice Terranova e il Presidente della Regione Piersanti Mattarella. Proprio in lui il capofamiglia, interpretato da Claudio Gioè, aveva riposto molte speranze, mentre la moglie (Anna Foglietta) ottiene una cattedra a scuola grazie all'intervento, poco limpido, del fratello (Francesco Scianna).

"Questa serie è l'esame di coscienza che non ci siamo mai fatti - ha spiegato Pif alla presentazione di questa seconda stagione alla stampa - i Giammarresi siamo noi italiani, ci fa vedere i nostri difetti, limiti, ambizioni, contraddizioni, compromessi. Sono uno specchio". La protagonista Anna Foglietta ha sottolineato: "La serie ha il merito di farti capire in quale piccolo compromesso risiede la collusione mafiosa", mentre secondo Claudio Gioè la forza della serie è il punto di vista, "quello dell'uomo comune che si trova in questo scontro violento e scopre che l'ultima forma di difesa dei palermitani è trasmettere il senso civico, la legalità".