Distretto socio sanitario, al via il servizio di assistenza domiciliare agli anziani
Basso livello di reddito ed esclusione sociale le priorità da seguire
PALERMO, 15 marzo - Il Distretto Socio Sanitario 42 intende attivare il servizio di assistenza domiciliare previsto dall’azione 31 del piano di zona 2013-2015, in favore della popolazione anziana residente nel distretto stesso. Il piano è già stato approvato dall’assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro. Ne dà notizia l’assessore ai servizi Sociali, Rosario Li Causi.
Il servizio è rivolto ad anziani, parzialmente autosufficienti o a rischio di perdita dell’autosufficienza, senza adeguato supporto familiare, che non necessitano di prestazioni sanitarie domiciliari, ma che richiedono un supporto per lo svolgimento di alcune funzioni della vita quotidiana. È completamente gratuito ed avrà per oggetto le prestazioni riguardanti l’igiene personale, quella dell’alloggio, l’auto nella preparazione ed assunzione dei pasti e nella gestione delle attività quotidiane all’interno ed esterno dell’abitazione. Così come l’aiuto nella mobilità, nella deambulazione; per la corretta assunzione di farmaci prescritti e controllo nella somministrazione delle diete, la collaborazione alla rilevazione dei bisogni e delle condizioni di rischio – danno dell’utente, il raccordo con il servizio sociale del Comune, con il medico di medicina generale che hanno in carico l’anziano, il disbrigo pratiche, commissioni ed accompagnamento con il mezzo di trasporto della cooperativa sociale affidataria, piccoli lavori domestici, per garantire la sicurezza dell’utente e migliorare la sua autonomia nell’ambiente di vita.
L’istanza di adesione dovrà essere corredata da copia del documento di riconoscimento in corso di validità e modello ISEE socio-sanitario. Avranno accesso al servizio i soggetti che saranno in possesso del requisito di povertà e di esclusione sociale.
Per il requisito di povertà si fa riferimento al limite di povertà assoluta secondo l’indice ISTAT, (calcolato sulla base del reddito, numero componenti nucleo familiare, caratteristiche del comune di residenza, collocazione geografica della regione). Sulla base del reddito del nucleo familiare riportato nella dichiarazione ISEE, i Comuni del Distretto provvederanno a verificare se tale reddito supera la soglia di povertà assoluta.
Per il requisito di esclusione sociale gli assistenti sociali avranno cura di verificare i parametri come l’autonomia della persona (con riferimento alla funzione dell’igiene personale e del cucinare), la capacità di gestione della propria abitazione, il tessuto sociale, l’accessibilità ai servizi.
Ogni comune del Distretto provvederà all’esame delle istanze ed alla formazione della graduatoria secondo l’ordine crescente reddituale pari al valore ISEE socio-sanitario presentato dall’istante.
All’inserimento in graduatoria si procederà, oltre che sulla scorta della verifica del non superamento della soglia di povertà assoluta secondo l’indice ISTAT, previa verifica anche del possesso del requisito di esclusione sociale di cui al precedente punto “ Requisiti di accesso”. In caso di parità, si darà priorità all’istante più anziano. Per garantire l’avvio del servizio a far data dal 16 aprile prossimo i Comuni provvederanno a formulare la graduatoria sulla scorta delle istanze pervenute entro il 31 marzo 2018.
Le istanze che perverranno oltre quest’ultima data verranno esaminate successivamente e gli aventi diritto accederanno al servizio a seguito di scorrimento di graduatoria rispettando comunque l’ordine decrescente reddituale pari al valore ISEE.
Ogni comune procederà a contattare l’interessato inserito in graduatoria per la scelta della cooperativa che erogherà il servizio. Ogni beneficiario utilizzerà un buono di servizio per l’acquisto delle prestazioni domiciliari corrispondente a 16 ore mensili, come riportato nel Piano Assistenza Individuale (P.A.I.) redatto dagli assistenti sociali del Servizio Persone con disabilità, anziani e fragili. Ogni beneficiario potrà scegliere nell’ambito degli Enti accreditati l’Ente che dovrà erogare il servizio.
Per ogni chiarimento possibile contattare l’ufficio di Solidarietà Sociale del Comune in via Venero, 117 - Monreale.
“Abbiamo manifestato le nostre perplessità affermano i sindacati Cgil, Cisl e Uil - dato che la pensione di lavoro oscilla fra i 7.200 e i 10 mila euro annui, il criterio di 6 mila euro avrebbe rischiato di escludere molte famiglie che percepiscono di fatto le stesse somme di chi vive con una pensione sociale, negando il servizio ad un’ampia fascia di pensionati. Per questo abbiamo convenuto che l’unico requisito valido è quello che rientra nel principio di povertà assoluta calcolato cioè sulla base del reddito, numero componenti il nucleo e le caratteristiche del comune di residenza, pari oggi a quasi 10 mila euro”. “Siamo soddisfatti del testo dell’accordo – concludono i tre segretari –, le condizioni vissute da tantissimi pensionati nel nostro territorio è di vera e propria povertà e l’assistenza domiciliare è un servizio essenziale, va garantita la sua continuità e la copertura per tutti coloro che ne hanno bisogno”.
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