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No al conferimento dei rifiuti a Catania: 50 sindaci il 18 gennaio protesteranno a Palazzo d’Orleans

| Leandro Salvia | Cronaca varia

Ieri sera la decisione al termine di un incontro a San Cipirello. C’è anche Monreale

SAN CIPIRELLO, 9 gennaio – Per contrastare una probabile emergenza rifiuti il 18 gennaio 50 sindaci saranno davanti Palazzo d'Orleans con le fasce tricolore. E’ quanto deciso ieri sera a San Cipirello, dove si sono dati appuntamento i rappresentanti dei 50 Comuni costretti a scaricare in provincia di Catania.

A coordinare l’incontro è stato il primo cittadino di San Cipirello, Vincenzo Geluso, tra i più preoccupati: “Se non si trova una soluzione – ha detto – la situazione potrà solo peggiorare”. I primi cittadini sono preoccupati per “l’aumento insostenibile dei costi di smaltimento, la mancata interlocuzione istituzionale e perché, in queste condizioni, saranno costretti ad aumentare la Tari ai propri cittadini”. Di qui la riunione tenutasi all’interno del centro di aggregazione intitolato ai giudici Falcone e Borsellino.
"I sindaci - dichiarano in una nota congiunta - manifestano tutta la loro preoccupazione per un settore, quello del ciclo dei rifiuti, che tocca da vicino la salute e le tasche dei cittadini. Con questo spirito, e convinti che serva la massima collaborazione istituzionale, abbiamo chiesto più volte un incontro al neo eletto Presidente della Regione. Purtroppo non abbiamo avuto risposte, ragione per la quale ci siamo autoconvocati, giovedì 18 gennaio alle ore 11, presso la sede di Palazzo D'Orleans con le fasce tricolore. “Confidiamo nella sensibilità Istituzionale del Presidente Musumeci- continua la nota- al quale chiediamo ascolto costruttivo per proposte attuabili e concrete. Pensiamo ad esempio all’immediata ricognizione degli impianti di compostaggio e di filiera. Considerare quelli autorizzati e valutare gli eventuali ampliamenti, nel rispetto delle disposizioni di Legge, per permettere ai Comuni di effettuare la raccolta differenziata, evitando costi aggiuntivi di trasporto".

I sindaci avevano già chiesto un incontro al presidente Musumeci lo scorso 20 dicembre. Ma finora non sono stati convocati. “Sotto questo aspetto – ha dichiarato Patrizio Cinque, sindaco di Bagheria – stiamo rimpiangendo Crocetta”. Il primo cittadino bagherese si è detto inoltre pronto a presentare un esposto in Procura. Continua dunque l’incertezza gestionale dopo il divieto di scaricare i rifiuti a Bellolampo. 48 Comuni della provincia di Palermo più Alcamo e Castellammare del Golfo da giorni sono stati, infatti, dirottati a Catania con un aumento del 10% dei costi di discarica a cui si aggiungono i costi per il trasporto.
“In totale - fa sapere i vicesindaco di San Giuseppe Jato, Mimmo Spica - 178 euro a tonnellata”. Da settimane i 50 comuni sono stati dirottati nella discarica di Oikos di Motta Sant'Anastasia, ma solo dopo un trattamento di "stabilizzazione" dei rifiuti che la società EcoAmbiente continuerà a fare a Bellolampo. Le municipalità interessate sono: Alcamo, Altavilla, Milicia, Altofonte, Bagheria, Balestrate, Baucina, Belmonte Mezzagno, Bolognetta, Borgetto, Campofelice di Fitalia, Campofiorito, Camporeale, Capaci, Carini, Casteldaccia, Castellammare del Golfo, Cefalù, Cinisi, Contessa Entellina, Corleone, Ficarazzi, Giardinello, Isola delle Femmine, Lercara Friddi, Marineo, Misilmeri, Mistretta, Monreale, Montelepre, Palazzo Adriano, Partinico, Piana degli Albanesi, Prizzi, Roccamena, San Cipirello, San Giuseppe Jato, Sant'Agata di Militello, Santa Cristina Gela, Santa Flavia, Termini Imerese, Terrasini, Torretta, Trabia, Trappeto, Ventimiglia di Sicilia, Vicari, Villabate, Villafrati. Molte di questi centri hanno da tempo avviato la raccolta differenziata con buoni risultati. “Il problema delle discariche sature – fa notare Nicolò Coppola, sindaco di Castellammare del Golfo – è legato alle città di Palermo, Catania e Catania che da soli producono un terzo dei rifiuti siciliani”.

 (fonte e foto: vallejatonews.it)

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