L’evento in occasione della manifestazione “Storie di libri tra Palermo e Monreale”
MONREALE, 26 novembre – Sono stati presentati ieri nell’Aula Novelli i romanzi “Kaleidoscopio” del professore Enzo Randazzo e “In nessun luogo mai” del professore Francesco Scrima.
Storia composita di reincarnazione il primo, narrata da un io al femminile e che attraversa diverse epoche storiche, passando dal Medioevo, attraverso l’Ottocento francese e il Romanticismo, per arrivare alla Sicilia degli anni del “maxi processo” e delle “stragi di mafia”, tutto sapientemente incorniciato secondo la struttura tipica delle tragedia classica.
Storia di integrazione, invece, il secondo nel quale si intrecciano due diverse vicende di vita quella di Paolo, professore di liceo e quella di Bianca, in realtà Manaar, scappata alle violenze della dittatura libica che giunta a Palermo dove, ricostruitasi una nuova vita, deve affrontare altri drammi e vicende fatte di droga e prostituzione minorile sullo sfondo di una Palermo per bene.
“Kaleidoscopio” e “In nessun luogo mai” hanno fornito lo spunto per la trattazione di diversi temi: partendo dall’inclusione, l’accoglienza e l’integrazione, passando attraverso tematiche sempre più attuali come il femminicidio, il tutto in una Sicilia da sempre capace di accogliere il “diverso” con i suoi odori e sapori.
L’evento è stato introdotto dall’assessore Giuseppe Cangemi il quale, nell’ambito dell’evento “Storie di libri tra Palermo e Monreale”, ha ringraziato gli autori per aver voluto arricchire la manifestazione con il loro contributo, ed è stato moderato dalla professoressa Daniela Balsano la quale, con acuta attenzione, ha voluto “punzecchiare” gli autori, riuscendo ad animare il dibattito, stimolandoli sui temi comuni a entrambi i testi, sottolineando l’attenzione che gli stessi pongono sulla donna generatrice naturale di vita e protagonista da sempre nella storia del mondo e sulla Sicilia, la sua infinita bellezza, patria indiscussa di convivenza tra popoli. A conclusione, l’assessore Santo D’Alcamo ha voluto sottolineare come Monreale sia davvero il luogo nel quale storia, cultura, identità e convivenza si mescolano insieme, in un unico “humus culturale”, che marca la nostra identità, a partire dalle bellezze del duomo in una città normanna dove le “Donne la fanno da padrona”. Il tutto dinanzi a un attento pubblico composto da giovani, docenti e alcune tra i dirigenti scolastici della cittadina, che vanta il primato di avere donne nella dirigenza di ciascun istituto scolastico e un segretario comunale anch’esso donna.