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Riordino dei confini fra Monreale e San Giuseppe Jato, la procedura entra nel vivo

| Leandro Salvia | Cronaca varia

Entro il 5 gennaio la richiesta dovrà approdare in Consiglio comunale

SAN GIUSEPPE JATO, 19 novembre - A sollecitare il Comune della cittadina normanna per il riordino dei confini con San Giuseppe Jato era stato nei mesi scorsi l’assessorato regionale delle Autonomie locali a cui si era rivolto il comitato civico jatino.

Il primo richiamo era andato a vuoto, ma alla seconda richiesta che preannunciava l’attivazione della “procedura sostitutiva”, il Comune ha pubblicato l’avviso alla cittadinanza. “Entro il 5 gennaio la richiesta dovrà essere portata in Consiglio comunale”, commenta l’ingegnere Giuseppe Macaluso, che ha curato il progetto insieme all’architetto Raffaele Basile. “Siamo ottimisti – fa sapere il tecnico jatino - e comunque osserveremo che il consiglio comunale ottemperi a quanto dovuto entro i tempi. In caso contrario si provvederà ad avvisare nuovamente l’assessorato regionale”.

Il progetto di riordino dei confini comunali fa riferimento alla legge regionale n.30 del 23 dicembre 2000. Dopo la pubblicazione in entrambi i Comuni, i due Consigli comunali saranno chiamati a pronunciarsi. In caso contrario è prevista la nomina di un commissario ad acta. Il progetto verrà poi trasmesso all’Assessorato regionale degli enti locali che, verificatane la legittimità e con il coinvolgimento dei Comuni interessati, autorizzerà la consultazione referendaria. In caso di esito positivo, entro i sei mesi successivi, i Comuni di San Giuseppe Jato e Monreale dovranno predisporre dei progetti di sistemazione dei rapporti finanziari e patrimoniali che scaturiscono dalla variazione. Successivamente è prevista l’approvazione con decreto del Presidente della Regione.

Alla consultazione referendaria potranno prendere parte solo i cittadini residenti nelle zone interessate dal riordino dei confini. Nel caso specifico si tratta 158 residenti nelle contrade monrealesi di Dammusi, Signora, Ginestra e Bommarito. “Rappresentano – spiegano i tecnici Macaluso e Basile – lo 0,48% dell’intera popolazione monrealese”. Più consistente è invece in proporzione la fetta di territorio che la cittadina normanna dovrebbe cedere: 2.154,88 ettari, che rappresentano circa 4% dell’intero e vasto territorio monrealese, che è di 52.857 ettari. Uno dei più stesi in Italia e che confina con 25 diversi Comuni. Ad essere interessati dal riordino dei confini c’è anche un migliaio di proprietari di fondi agricoli che amministrativamente ricadono nell’agro monrealese. Si tratta di territori che Guglielmo II donò nel 1182 al Monastero di Santa Maria La Nuova. Le aree interessate dal riordino si trovano però a pochi chilometri dal centro abitato jatino.

· Enzo Ganci · Editoriali

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