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Anche i pupi di Enzo Rossi di scena nella giornata di D&G

| Benedetto Rossi | Cronaca varia

Il Bar di Giò ed Ezio Mirto ospita i paladini del maestro puparo, tra colori e prelibatezze della nostra tradizione dolciaria

MONREALE, 7 luglio – Cosa accade se un centro storico, i cui monumenti sono patrimonio dell’Unesco, si lascia ammaliare da un evento di “Alta Sartoria” dei famosi stilisti Dolce e Gabbana?

L’evento che si svolgerà domani sera nella nostra cittadina rappresenta per Monreale una straordinaria vetrina: i monumenti saranno sotto i riflettori del mondo dell’alta moda, al centro dell’attenzione della stampa internazionale, e diventeranno prestigiose scenografie dell’Alta Sartoria di Dolce e Gabbana. Insomma, con i tanti illustri ospiti che arriveranno quello di domani potrà essere definito l’evento dell’anno.

Quali suggestioni e quali percorsi narrativi potrà evocare un simile evento che mira a far dialogare luoghi antichi e ricchi di storia con la contemporaneità, lungo un unico filo conduttore, capace di immetterci in mondi fisici e semiotici inediti?
I mosaici, le colonne decorate, capitelli e i bassorilievi sono i motivi ispiratori dei due stilisti che, innamorati della nostra terra e dei suoi capolavori d’arte, sono diventati messaggeri nel mondo della bellezza della Sicilia. Tra gli esercizi commerciali coinvolti, lo storico Bar “Giovanni Mirto dal 1971” dei fratelli Ezio e Giò Mirto, posto nella centralissima piazza Vittorio Emanuele, che ospiterà i tradizionali pupi di Enzo Rossi.

E così, i famosi paladini entrano in contatto con la moda, adornano le vetrine delle boutique di accessori, di abbigliamento, delle gioiellerie, vengono esibiti in altri contesti che non siano i teatrini dell’opera dei pupi, per essere ammirati da un pubblico diverso e nuovo che, si avvicina al manufatto con la curiosità tipica di un bambino.
I pupi da teatro realizzati dal maestro Enzo Rossi sono l’espressione della manualità, della tradizione e dell’amore per la Sicilia, simbolo della creatività assunti a Patrimonio dell’Umanità che, ben si sposano con l’evento di questa giornata dedicata all’estro e allo stile del duo Dolce e Gabbana.
I vari pezzi che compongono l’armatura dei paladini sono decorati con arabeschi in rame, ottone e alpacca, le scanalature sui bordi diventano ornamenti e le linee filiformi a rilievo rendono esteticamente pregevole il manufatto.

Stemmi, foglie, gigli, cordicelle di rame rosso, pennacchi e faroncine dai colori vivaci rappresentano una tipicità tutta siciliana.
Nella fierezza dei volti, nelle movenze di questi eroi di legno e metallo è racchiusa la storia di un popolo, con le sue contraddizioni, la sua ragion d’essere, le sue tradizioni, vanto della Sicilia e dei siciliani.
I paladini siciliani e l’opera dei pupi, non sono nuovi a sperimentazioni in ambiti diversi e grandi registi li hanno resi protagonisti in molte occasioni: da Francis Ford Coppola ne “Il Padrino” alla fiction del commissario Montalbano ne “Il sorriso di Angelica” di Andrea Camilleri, allo stesso Peppuccio Tornatore (che dell’evento D&G sarà l’occhio cinematografico) in Baarìa con il famoso cuntu, per citarne alcuni.
L’auspicio è che, dunque, anche Tornatore, lasciandosi tentare dalla prelibatezza dei dolci del bar, possa riprendee con la sua telecamera, oltre ai monumenti arabo normanni, anche i famosi paladini siciliani del monrealese Enzo Rossi.

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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