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La città si divide sulla scelta di interrompere la processione

| Enzo Ganci | Cronaca varia

Diverse pure le reazioni dei commercianti 

MONREALE, 4 maggio – La città stamattina si è svegliata sonnolente, come ogni 4 maggio. A creare un po’ di movimento soltanto la commemorazione del capitano Basile, ucciso 31 anni fa, a piazza Canale.

Stamattina, però, a differenza degli altri anni, nei bar, nei negozi e lungo le strade l’argomento del giorno era quello della sospensione della processione. La domanda più frequente diceva: era proprio necessario interrompere il rito e rimandare tutto a sabato pomeriggio? Sull'argomento, come è normale che sia, l'opinione pubblica si è divisa in favorevoli e contrari, anche se forse, al momento, prevale il partito di chi avrebbe continuato la processione, sostenendo che la pioggia non fosse poi così forte.

«Avevamo consultato le previsioni meteo dell'Aeronautica militare – fa sapere il presidente della confraternita del SS.Crocifisso, Valentino Mirto, che stamattina si è recato in cattedrale per omaggiare il simulacro – e ci preannunciavano la pioggia. Queste previsioni, però, non sono risultate esatte».

Col senno di poi, in effetti, si può facilmente dire che le condizioni meteo non erano poi così proibitive, tant'è che dalle 19,30 circa in poi, ha smesso di piovere.

Chi era sotto la vara, però, quando la processione era ancora in via Antonio Veneziano, prima di girare al Canale, guardava lontano in direzione dell'abbeveratoio, osservando che il cielo era nero e plumbeo e non prometteva nulla di buono. «Se fosse venuto giù un'acquazzone – dice uno dei fratelli più anziani, che ne ha viste di cotte e di crude – ci saremmo trovati in difficoltà in discesa».

Una volta partiti (forse si poteva attendere un altro po', prima di intraprendere il viaggio), con l'acqua che veniva giù, si era pensato di girare al "ferro", cioè, alla confluenza tra via Antonio Veneziano e salita Sant'Antonio. «Per motivi di sicurezza, però, non abbiamo potuto effettuare lì la girata – dice ancora Mirto – ed allora, con senso di responsabilità, abbiamo deciso di tornare indietro al Canale, seguendo il vecchio itinerario indicato dal Venero, anche per rispetto di chi era venuto a Monreale da lontano per vedere il Crocifisso per strada. Abbiamo deciso autonomamente noi della Confraternita – aggiunge – Nessuno ci ha imposto niente».

Anche tra i commercianti ci si schiera in maniera differente. Quelli della zona dello Spasimo non ci sono rimasti bene. Prevedevano il pienone ed invece la serata si è rivelata un fiasco. «Di solito vado a comprare le focacce con la milza come faccio ogni anno – racconta un signore che aveva intenzione di festeggiare a casa sua – e ci impiego sempre circa un'ora e mezza per la coda. Stavolta, invece, mi sono sbrigato in un quarto d'ora, perché non c'era nessuno. Immagino, quindi, che per i commercianti non sarà stato bello». Discorso diverso per quelli della zona della piazza, dove la ripetizione della processione consentirà di bissare la buona giornata d'affari.

L'amministrazione, dal canto suo, si dice pronta ad effettuare la processione di sabato. «Abbiamo preso atto della decisione di interrompere – fa sapere il vicesindaco Salvino Caputo – Forse si poteva continuare, ma se hanno deciso così... L'amministrazione, comunque, è pronta a dare decoro pure alla processione del 7 maggio». «Forse il Crocifisso avrebbe subito danni – aggiunge l'assessore al Patrimonio, Marco Intravaia. Forse è stato meglio il rientro anticipato per motivi di sicurezza».

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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