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1° maggio a Monreale, una giornata all’insegna del folklore

| Enzo Ganci | Cronaca varia

Numerose le esibizioni in un centro storico brulicante di gente. LE FOTO

MONREALE, 1 maggio – Cortei storici, banda musicale, sbandieratori, carri siciliani, gruppi folk, “tammurinara”. Tutto secondo la tradizione il 1° maggio monrealese: un giorno che altrove induce ad una riflessione sulla problematica del lavoro, ma che, da queste parti, in concomitanza con la festa cittadina, presenta una serie di gradevoli intrattenimenti all’insegna della cultura siciliana.

Il centro storico di Monreale oggi è stato invaso da diversi gruppi che, ciascuno secondo la propria specializzazione, hanno intrattenuto i tanti monrealesi scesi per strada e stupìto piacevolmente i numerosissimi turisti che oggi hanno affollato le vie attorno al duomo.
Già dalle prime ore del giorno la zona riservata ai pullman, a valle del centro storico, era off-limits, a causa dell’alto numero di mezzi giunti a Monreale, in occasione della festa.
Ad esibirsi sono stati la banda Guglielmo II di Monreale, i Tamburinai di Aspra di Gaetano La Licata, gli sbandieratori dell’associazione Santa Maria del Castello Vicari, gruppi folkloristici “Trinacria Bedda” e “Montereale”. Il centro storico è stato teatro anche del Corteo storico medioevale dal titolo lo “Sposalizio di Guglielmo” realizzato dall’associazione Tema. Il corteo si è poi trasferito in aula consiliare per il seguito della manifestazione. Immancabili, infine, i tradizionali carretti siciliani.
Un plauso va ai giostrai di piazza Basile, che hanno omaggiato i biglietti delle loro giostre ai bambini della Casa del Sorriso.
Il Comune, infine, ha provveduto a sostituire le bandiere sui pennoni lungo al via Benedetto D’Acquisto, che erano state appese un anno fa, ma che, a causa del vento, era state strappate.

 

· Enzo Ganci · Editoriali

MONREALE, 31 dicembre – Gli eccessi alimentari che caratterizzano le giornate in molte delle case del nostro territorio non devono farci distogliere lo sguardo da ciò che ci ha detto e ci ha lasciato quest’anno in eredità.

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