Piano di riequilibrio finanziario, la Corte dei Conti: “Rilevanti scostamenti rispetto agli obiettivi intermedi fissati”

Per i giudici contabili, però, il piano è “congruo”

MONREALE, 19 ottobre – Quindici pagine per riscontrare “la presenza di rilevanti scostamenti rispetto agli obiettivi intermedi fissati dal piano”. Diventa pubblica la deliberazione numero 190 con cui la Sezione di controllo della Corte dei Conti siciliana ha valutato lo stato di avanzamento del piano di riequilibrio finanziario del Comune.

Il documento, che è relativo al primo semestre del 2016, reca la firma del presidente Maurizio Graffeo, del relatore Francesco Albo e del funzionario responsabile Boris Rasura ed è relativo all’audizione sostenuta nello scorso mese di settembre dal sindaco Piero Capizzi, dal segretario generale del Comune, Domenica Ficano e dal funzionario della ragioneria, Salvatore Modica.

Nel concludere le sue deduzioni, però, la Corte si riserva ulteriori valutazioni all’esito della verifica relativa al secondo semestre 2016 e delle successive determinazioni assunte dall’ente. Va detto, però, che l’organo di controllo, pur non risparmiando pungenti osservazioni al piano, ne ha riscontrato la “congruità” ai fini del riequilibrio.
Fra gli “aspetti problematici” riscontrati dai giudici contabili, come gli stessi evidenziano, “ci sono obbligazioni di cassa afferenti al 2013 -2014 per poco più di due milioni di euro, non ancora estinte; ulteriori debiti fuori bilancio ancora da riconoscere e non inseriti nel piano di riequilibrio per 28 mila euro; l’accantonamento per la copertura di debiti potenziali per 11 milion e 400 mila euro; le sentenze definite alla data del 7 aprile 2015 per 1.532.454,50 euro; le passività potenziali nei confronti di Alto Belice Ambiente spa per 4.734.662,05 euro; la conciliazione stragiudiziale con AMIA spa, per 3.000.000 di euro da liquidare in tre tranches e la posizione debitoria nei confronti dell’acquedotto consortile Biviere (debito di cassa) per 382.307 euro.

Nella sua lunga disamina, la Corte ha ritenuto opportuno partire dall’esposizione debitoria del Comune rilevando “una certa incertezza nella quantificazione del passivo, soggetta a continue ridefinizioni a seguito di transazioni in corso”. Lo zoom è stato puntato sui debiti del 2013-2014, che ammontavano a 2.093.701,33 euro e che la Corte aveva raccomandato di estinguere totalmente, e che invece presentano un debito residuo che, da 1.295.492,41 euro è passato a 451.889,67.
In tale ambito, però, la Corte riferisce dell’insorgenza di ulteriori 160.000 euro rispetto a quanto inserito nel piano, dovuti ad “inesatta ricognizione delle passività da parte dei dirigenti”.
Sul fronte delle entrate la Corte, per il triennio 2013-2015 ha rilevato un minor gettito tributario di 4.742.996 euro. Le entrate da trasferimenti, invece, sulla cui contabilizzazione era stata raccomandata massima prudenza alla stregua del trend in atto da anni, fanno registrare un minor accertamento di 4.262.423 euro.
Meno problematico l’andamento di quelle extra tributarie, che, per l’andamento dell’ultimo anno (+457.400), sembrano registrare un surplus di euro 144.481,00 rispetto alle previsioni.

Complessivamente, nel triennio 2013-15, le previsioni di entrata corrente fanno registrare, in termini di competenza, un minor accertamento di 8.860.938 euro, che, per la sua entità, costituisce un “grave fattore di squilibrio, in grado di compromettere l’azione di risanamento programmata”.
Alla voce spese, sempre citando il giudizio della Corte, “profili di ulteriore, grave, problematicità emergono dalla gestione corrente sotto il profilo della cassa”.
Nonostante le consistenti anticipazioni di liquidità ricevute a vario titolo, i cui effetti si riverberano positivamente sulla giacenza 2015, pari .399.623,91 euro, nel giudizio della magistratura contabile “risulta evidente il grave disallineamento tra riscossioni e pagamenti correnti, complessivamente intesi, che, pur alla luce delle dinamiche estintive di passività pregresse, rischia di consolidare una situazione di grave squilibrio.

Interpellati a riguardo in adunanza, i rappresentanti del Comune hanno motivato tale disavanzo con la difficile congiuntura economica in atto. La Corte, infine, si riserva più approfondite verifiche nel successivo ciclo di controllo, che avrà ad oggetto i dati di rendiconto 2015 (la cui l’approvazione è avvenuta nella seduta consiliare del 4 ottobre scorso), e quelli di pre consuntivo, relativi all’intero esercizio 2016.