Questione aperta tra il Comune e la Cgil sulle ferie spettanti al personale che ha beneficiato dell’integrazione oraria

Russo: “Giusto aumentare il numero. Possiamo rivolgerci al tribunale del lavoro”

MONREALE, 17 ottobre – Se fino ad ora la diatriba fra il Comune e la Cgil è avvenuta sul terreno degli istituti contrattuali non riconosciuti dal comune al personale ex precario recentemente stabilizzato, adesso la questione si sposta su quello del numero di giorni di ferie spettanti.

Quantità dei giorni di ferie spettanti al personale che recentemente ha visto crescere il numero delle ore di lavoro e che, proprio per questo motivo, secondo il parere del sindacato dovrebbe veder aumentare il numero di gironi di ferie dei quali poter usufruire.

Il personale in questione è composto da 54 unità lavorative: 39 dipendenti per i quali il comune ha disposto l’incremento orario da 18 a 20 ore settimanali per i mesi compresi tra giugno e dicembre 2016, 6 dipendenti di categoria B, per i quali è scattata l’integrazione oraria (da 18 a 30 ore) per i mesi che vanno da agosto a dicembre di quest’anno e, infine, per 9 dipendenti di categoria A per i quali l’amministrazione ha proceduto all’integrazione oraria e salariale da 18 o 24 ore settimanali fino al conseguimento di 30 ore settimanali per i mesi da luglio a dicembre 2016
La questione nasce poiché il comune, sembrerebbe essere di diverso avviso, lasciando, pertanto immutato il monte giorni a disposizione di ciascuno dei dipendenti stabilizzati e poi maggiormente utilizzati.

I lavoratori rappresentati da questa organizzazione sindacale – afferma in una nota il rappresentante aziendale, Silvio Russo (nella foto) chiedono di conoscere l’intendimento di codesta amministrazione in merito ai giorni di ferie maturati o maturandi, atteso che tale incremento orario è stato distribuito da codesta amministrazione su tutti i giorni della settimana e fino al raggiungimento delle ore incrementate.
La presente richiesta – prosegue la nota – nasce, secondo questa organizzazione sindacale, da un’erronea interpretazione che l’amministrazione comunale intenderebbe adottare, nel non voler riconoscere cioè ai lavoratori l’aumento di ferie e di tutto quello che ne concerne nell’applicazione esatta della noma contrattuale e dalle leggi che regolano la materia “.

Il sindacato afferma, inoltre, di aspettare di conoscere gli intendimenti dell’amministrazione comunale, preannunciando, in caso di diniego, il ricorso al giudice del lavoro.