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Per i dipendenti Cres portone chiuso e nessun interlocutore

| Enzo Ganci | Cronaca varia

L'ente è stato posto in fallimento

MONREALE, 4 aprile – Tanto venerdì scorso, quanto stamattina i dipendenti del Cres, che dovevano rientrare al lavoro dopo 10  mesi di cassa integrazione e 3 mesi di ferie forzate, hanno trovato il portone chiuso e nessuna risposta.

"Il liquidatore sentito al telefono  - dice un comunicato dei dipendenti - non ha saputo dare alcuna risposta, se non di non avere ad oggi alcun titolo per poter parlare. Verbalmente ha informato alcuni dipendenti che il Cres è stato posto in fallimento ed ha comunicato di aver saputo venerdì che il curatore fallimentare nominato dal Tribunale non aveva accettato. I dipendenti si trovano, pertanto, senza interlocutori.

Gli impiegati del Cres, a tempo indeterminato in media da circa 20 anni e a tempo pieno, non hanno speranze non solo per gli stipendi maturati ma neppure per i  contributi. Chi deve dare loro risposte e quando?

Oggi i dipendenti – prosegue la nota - hanno firmato un foglio di presenza e lo hanno consegnato al maresciallo della Stazione dei carabinieri di Monreale, per attestare la loro presenza nel posto di lavoro. Una tristissima storia, una lunghissima agonia, il fallimento anche di tutta una classe politica poco attenta alla perdita di una risorsa importante per il territorio.

Innovazione, formazione, progettualità, i dipendenti del Cres lavoravano per questo. Si chiede che almeno le loro competenze e le loro professionalità possano essere recuperate con l'inserimento di questi lavoratori nel circuito del lavoro con strumenti creati ad hoc".

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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