Santa Cristina Gela, la caserma dei carabinieri necessita di lavori di manutenzione: è polemica tra maggioranza e opposizione

I militari temporaneamente si trasferiranno a Piana degli Albanesi

SANTA CRISTINA GELA, 9 settembre – I locali che ospitano la stazione dei carabinieri di Santa Cristina Gela necessitano di un intervento di manutenzione straordinaria e scoppia la polemica tra maggioranza ed opposizione.

Con una nota di poche righe, presentata nella giornata di ieri, il consigliere di opposizione Antonino Catalano ha comunicato al sindaco Massimo Diano che nei prossimi giorni sarà avviata una "petizione sul mantenimento della caserma dei carabinieri nel Comune di Santa Cristina Gela". La risposta del primo cittadino non si è fatta attendere ed ha ricordato al consigliere di opposizione che al comune non è mai arrivata alcuna notizia riguardo la chiusura della locale caserma dei carabinieri. "È evidente che l'iniziativa del consigliere non sia altro che un'azione mirata a diffondere fra la cittadinanza false informazioni e, cosa ancor più grave, procurare falso allarme” dice Diano.

La decisione dell'Arma di ripiegare solo momentaneamente la locale Stazione su quella della vicina Piana degli Albanesi è dettata da necessari interventi alla struttura per garantire la sicurezza dei militari e degli utenti. Il Comando Legione Carabinieri Sicilia e il Comando della Compagnia di Monreale garantiscono che non vi è alcuna intenzione di sopprimere la Stazione di Santa Cristina Gela e che ogni attività di controllo del territorio sarà garantita e senza subire alcuna riduzione oraria, di impegno e di qualità del servizio. Per gli utenti che non potranno raggiungere la vicina caserma di Piana sarà inoltre garantito un servizio di Unità Mobile nella centralissima piazza Polizzi.

"Nell'ultimo anno - conclude il sindaco – più volte argomentato, anche in Consiglio Comunale, riguardo ai lavori che necessitano alla messa insicurezza della nostra Caserma. La volontà dell'amministrazione che rappresento è quella di reperire le somme economiche necessarie ai lavori, circa 300.000 euro, ricercando opportuni canali di finanziamento extracomunali. Questi costi non possono gravare sulla cittadinanza in forma di tasse o di riduzione dei servizi".