Al Circolo Italia Monreale chiama Canada: la storia del gemellaggio con la città di Montreal

Agli ospiti d’oltreoceano è stata narrato questo racconto, a metà fra storia e leggenda

MONREALE, Il Circolo “Italia” continua ad essere identificato come centro di espressione culturale a largo raggio. E’ questa la sua principale funzione, anche in questo periodo di vacanza, ma di grande movimento turistico.

Un periodo nel quale i suoi componenti soci sono sempre pronti e disponibili per contribuire a non fare mancare l’informazione su ciò che offre Monreale in tutti i settori a beneficio dei visitatori che scelgono di venire nella nostra città e conoscere le diverse sfaccettature di vita assieme alle opere monumentali consegnate al mondo intero dal re normanno Guglielmo II. E così fra il pregevole “Liberty” del suo arredamento, il Circolo Italia, prosegue senza soste a darsi un impegno: far conoscere a quanti ne fanno richiesta le note degli eventi storici che in ottocento anni hanno arricchito Monreale. Come una vera missione ereditata, i visitatori ricevono un preciso indirizzo culturale da tramandare, una volta tornati a casa.

Tutto questo accomunato da tanti attestati di riconoscimenti verso il Circolo Italia.“In qualsiasi momento –dice il presedente , Lillo Aricò – siamo pronti a ricevere appuntamenti con le guide, per estendere quella conoscenza, articolata nel diffondere quanto è stato realizzato dalle maestranze nate anche nella nostra Isola”. Una speciale iniezione di curiosità del luogo edificato dal re Buono. Una delle visite più gradite fra i divani del Circolo Italia è stata quella del 31 agosto scorso di un gruppo di cittadini canadesi. A loro è stato detto dei rapporti storici e culturali tra Monreale e Montreal, ma anche Quebec (non a caso negli anni ‘70 l’amministrazione comunale di quell’epoca intraprese un dialogo con relativo gemellaggio tra la nostra Monreale e quell’altra Montreal), la bellissima città d’oltreoceano che sembra una cittadina della Normandia). Il “caffè Italia” di Montreal, oggi è gestito da una coppia di Lucca nel quartiere italiano di St. Leonard, dove si parla spesso del nome dato a Montreal e dove non è difficile ripercorrere la storia che parte da quel 3 ottobre 1535,quando il grande Jacques Carter, dopo aver perlustrato la zona tra Stadacone e Hochelaga (Quebec e Montreal di oggi ), non potendo in quel momento continuare la navigazione a causa delle rapide di “Lachine”, mise piede a terra e con i suoi gentiluomini e altri venti marnai, inoltrandosi dentro il villaggio di Hocheloga, accolto con festa dagli abitanti.

Dopo diverse cerimonie religiose, scambi di doni ed altre manifestazioni di esultanza e di amicizia, per godere meglio il panorama del luogo che esplorava, si fece condurre sulla montagna vicina che in onore del cardinale dei Medici, vescovo di Monreale in Sicilia,volle chiamare in francese Montreal. Jacques Carter doveva aver fatto scalo molte volte a Palermo e visitato più volte l’Arcivescovado di Monreale e dalle terrazze di quel palazzo addossato alla Basilica avrà dovuto ammirare il panorama sottostante della Conca d’Oro e del vasto porto di Palermo.
Uno spettacolo simile si aprì davanti ai suoi occhi quando per la prima volta nel 1535 salì sulla montagna sovrastante il Villaggio di Hocheloga, cosicchè a tutte le ragioni storiche già vedute si può aggiungere anche la somiglianza orografica e topografica per stabilire un parallelo e confermare la derivazione del nome Montreal (Quebec da Monreale Palermo). “Grazie per tutto questo” hanno detto i figli dei monrealesi in Canada rivolti al Circolo Italia.