Tasse non pagate: per Riscossione Sicilia il Comune di Monreale moroso per 224.000 euro

La società promuove atti di pignoramento contro 133 Comuni siciliani

MONREALE, 6 luglio - C'è anche il comune di Monreale nella lista dei destinatari degli atti di pignoramento che Riscossione Sicilia, società incaricata dalla Regione siciliana per la riscossione dei tributi, ha attivato nei confronti di molteplici Enti Locali per il mancato pagamento di Imu e Tarsu.

Secondo i dati dell’ultimo report, predisposto dalla Riscossione Sicilia, aggiornato al 29 giugno e aggregato dei nove uffici provinciali, sono 133 i Comuni siciliani che hanno pendenze per somme mai versate relative a Imu e Tarsu su immobili comunali e per altre pendenze fiscali e erariali, come i pagamenti di tasse di possesso di automezzi, per un totale di 42,8 milioni di euro.
Tra le amministrazioni coinvolte, che in pratica rischiano di vedersi pignorati i soldi dal conto corrente della tesoreria comunale, ci sarebbe anche il Comune di Monreale che avrebbe sommato delle pendenze fiscali ed erariale per un totale di 224.696,09 euro.
Già nello scorso mese di gennaio l’allora Cda di Riscossione Sicilia aveva avviato i pignoramenti nei confronti di circa 180 Comuni e 400 enti tra pubblici e privati: scuole, aziende ospedaliere, teatri, sindacati, enti di formazione professionale.
Alcuni Comuni avrebbero pagato tutto o buona parte del debito contestato, altri avrebbero avviato la rateizzazione oppure approvato delle delibere di impignorabilità . Molte amministrazioni invece, e quella monrealese rientrerebbe tra queste, forse anche perchè non al corrente delle iniziative stringenti intraprese per la riscossione, avrebbero mantenuto lo stato di morosità.

Riscossione Sicilia, società che gestisce la riscossione delle entrate nell'Isola per conto della Regione, che la controlla al 100%, ha quindi attivato le relative pratiche di pignoramento contro i Comuni morosi.
“Non è accettabile che i Comuni chiedano le tasse ai cittadini, ma poi non onorino i loro debiti con l'Erario, così come non onorano i debiti con i privati – ha dichiarato Antonio Fiumefreddo, amministratore unico della società partecipata della Regione –. Negli anni il malgoverno delle città ha distorto il modello istituzionale democratico. Sia chiaro che non si può continuare così, ma i sindaci abbiano il coraggio, che poi sarebbe un obbligo di legge, di dichiarare il dissesto anziché indebitare ulteriormente i Comuni e quindi i cittadini stessi”.