Compensi al Cda del consorzio Biviere, il Comune di Palermo: “Sono illegittimi e da restituire”

La questione era stata sollevata dai consiglieri comunali Guzzo e Giuliano

MONREALE, 5 luglio – Se avrà l’effetto del tritolo è presto per dirlo. Il pronunciamento del settore “Bilancio e Tributi” del Comune di Palermo, però, sembra di quelli destinati a lasciare il segno. Un segno che, nella peggiore delle ipotesi per gli interessati, potrebbe significare mettere mano in tasca e restituire le somme.

È di oggi la nota firmata dal dirigente del Servizio “Programmazione e Controllo Organismi Partecipati”, Sergio Pollicita, che alza un muro altissimo sulla questione dei compensi ai componenti del Cda del Consorzio Biviere, sottolineando la natura di gratuità dell’incarico e ribadendo, al tempo stesso, la nullità della delibera che ne ratifica la reintroduzione.

All’avvocatura del Comune di Palermo si erano rivolti i consiglieri comunali Giuseppe Guzzo ed Antonella Giuliano, componenti del gruppo consiliare “CambiAmo Monreale”, che avevano più volte manifestato le loro perplessità sulla legittimità della delibera, chiedendo una discussione consiliare (che si era conclusa con la scelta dell’assemblea di archiviare il caso). Guzzo e Giuliano, inoltre, avevano sottoposto i loro dubbi pure all’attenzione della Procura della corte dei Conti.

Adesso il Comune di Palermo prende una posizione inequivocabile, sostenendo a chiare lettere “la gratuità degli incarichi espletati in seno ai consigli d’amministrazione di consorzi fra enti locali”.
“Pertanto –prosegue Pollicita – la delibera numero 4 del 2015 dell’Ente, che prevede compensi in favore del presidente del consorzio e gettoni di presenza per i componenti del Consiglio di Amministrazione, è da ritenersi nulla”.
Ma la conclusione è quella che probabilmente non farà dormire sonni tranquilli agli interessati: “Dovrà procedersi con immediatezza ad attivare i meccanismi di recupero delle somme erogate ai predetti soggetti secondo quanto disposto dalla normativa vigente”. Come dire: chi ha percepito finora gli emolumenti li restituisca.

Gongolano i consiglieri Guzzo e Giuliano, che vedono nella nota del Comune di Palermo l’affermazione di un principio da loro sostenuto fin dall’inizio. “Nel corso del consiglio comunale del 24 maggio scorso – scrivono i consiglieri – il gruppo CambiAmo Monreale ha sollevato il problema dell'illegittimità del compenso al presidente ed ai membri del Consiglio di amministrazione del Consorzio Biviere, dimostrando ai colleghi consiglieri, documenti alla mano, come gli stessi fossero vietati dalla legge. Nonostante questo buona parte dei consiglieri di maggioranza ha deciso di votare a favore della reintroduzione.

Ritenendo che si stesse configurando un danno erariale nei confronti del Comune (consorziato al 50% con il Comune di Palermo nella proprietà del Consorzio Biviere) – aggiungono Guzzo e Giuliano – e nei confronti dei cittadini che avrebbero pagato con un ricarico diretto sulle bollette quanto in realtà non dovuto, nei giorni immediatamente successivi abbiamo presentato un esposto presso la Procura della Corte dei Conti Sezione Sicilia ed informato il sindaco ed il segretario generale del comune di Palermo di quanto stava accadendo .

E’ di oggi la risposta del Settore Bilancio e Tributi del comune di Palermo che informa noi, il Comune di Monreale e la Procura della Corte dei Conti, confermando la nullità della delibera e chiedendo l’attivazione immediata delle procedure di recupero delle somme eventualmente percepite in maniera indebita dal Presidente e dai membri del Consiglio del Consorzio Biviere. Crediamo di poter dire che questa volta i cittadini abbiano vinto e non abbiano dovuto subire l’ennesimo comportamento lesivo pagando il maltolto.
Quanto accaduto - concludono – ci conferma che questo è il vero ed unico modo di rispettare il mandato datoci dai cittadini, con una tutela effettiva e reale degli interessi del comune e della cittadinanza fatta di azioni concrete e non solo di proclami pubblici”.