Riaperto il Dormitorio dei Benedettini, tutti in coro: “E’ stato un ottimo gioco di squadra”

La struttura è stata sempre chiusa, tranne che per una breve parentesi del 1997. LE FOTO

MONREALE, 31 maggio – Gli addetti ai lavori parlano di giorno “storico ed epocale”, pronunciando una parolina magica, che lascia ben sperare per il futuro: sinergia. L’inaugurazione del Dormitorio dei Benedettini parte, quindi, sotto buoni auspici.

La cerimonia, per meglio dire quella “bis”, considerato che la prima risale al maggio del 1997, pur senza il canonico taglio del nastro, è avvenuta stamattina a Palazzo Arcivescovile, alla presenza di numerose autorità. Tutte concordi nel dire che la cooperazione istituzionale ed il classico “gioco di squadra” sono stati gli elementi che hanno fatto la differenza e che adesso potranno fare in modo che venga effettivamente restituito alla pubblica fruizione uno spazio prestigioso, che arricchisce il già corposo patrimonio artistico e monumentale di Monreale, dallo scorso 3 luglio insignito del titolo di “patrimonio dell’Umanità” conferito dall’Unesco.

Una premessa va fatta: il Dormitorio Benedettino, uno spazio che offre mille possibilità di impiego, è rimasto finora inutilizzato a causa della mancanza del certificato di idoneità dell’impianto antincendio e considerato che all’interno il materiale ligneo è davvero ingente, non parliamo certo di un fatto secondario, né tantomeno di un cavillo. Parliamo di un particolare dirimente, di quelli che fanno la differenza.
Oggi, quando il problema si avvia alla conclusione, anche se “materialmente” l’idoneità non c’è ancora, ciò che è emerso è che l’assessorato regionale ai Beni Culturali ha provveduto a superare le difficoltà tecniche, dopo avere stanziato per questo la somma di 420 mila euro. Nulla in confronto ai 15 miliardi di vecchie lire con cui il sito era stato restaurato.

Quel che certo è che il Dormitorio, se proseguirà la cooperazione istituzionale sottolineata stamattina, potrà prestarsi alla realizzazione di numerose iniziative culturali, che potranno davvero aumentare il prestigio di Monreale e dei suoi splendidi monumenti.
Monsignor Pennisi, arcivescovo di Monreale, ha fatto gli onori di casa, sottolineando l’importanza di un lavoro in cui tutti gli coinvolti hanno fatto la loro parte. L’assessore regionale ai Beni Culturali, Carlo Vermiglio ha parlato di “segnale forte della politica, simbolo di tutti i cittadini siciliani onesti e laboriosi”.

“Un altro obiettivo importantissimo raggiunto – è stata, invece, l’analisi della soprintendente Maria Elena Volpes – grazie ad uno sforzo sinergico di più amministrazioni che consente di mettere un altro tassello fondamentale nella storia di Monreale”.
Il sindaco Piero Capizzi, dal canto suo, ha posto l’accento sul “grande lavoro di squadra, per migliorare l’immagine della nostra città. Il Complesso monumentale e l’avvio dell’esternalizzazione del servizio di fruizione – ha aggiunto Capizzi – sarà l’ultimo tassello di un percorso di cooperazione istituzionale nella cui ottima continueremo a muoverci. Fare rete per ottenere grandi risultati”.
Alla cerimonia ha preso parte pure Giuseppe Lupo, vicepresidente dell’Ars che ha rimarcato l’importanza dei benefici derivanti dalla proclamazione Unesco del percorso arabo-normanno soprattutto in prospettiva dell’allargamento dei flussi turistici. Lupo ha svelato che la Cina guarda con particolare interesse al percorso e per questo potrebbe aprirsi un vero e proprio rapporto di collegamento con l’istituzione di voli diretti.