Cinema Imperia: la Regione dice sì al finanziamento

Di Matteo: "Presto il bando ed entro il 2012 tornerà fruibile"

MONREALE, 14 marzo - «Entro il 2012 il cine teatro Imperia sarà restituito alla fruizione dei cittadini, secondo la sua vecchia e storica funzione». Lo afferma il sindaco Filippo Di Matteo, nel commentare la notifica da parte dell'assessorato regionale alle Infrastrutture del finanziamento per la sua ristrutturazione.

Un passo avanti importante, quindi, per la struttura, da anni, ormai, chiusa ed abbandonata, dopo decenni di attività cinematografica e teatrale.

Per il recupero del cinema esiste già un progetto realizzato dall'architetto Francesco Vaccaro, che potrà consentire al Comune di pubblicare in tempi brevi il bando di gara per l'affidamento dei lavori.

Il finanziamento concesso dalla Regione è di 1,470 milioni di euro, mentre altri 270 mila ce li dovrà mettere il Comune, attraverso l'accensione di un mutuo. Il progetto prevede la realizzazione di una sala da 460 posti a sedere, un grande palcoscenico, una saletta riunioni, più l'ambiente d'ingresso.

Costruito agli inizi degli anni '50, il cine teatro Imperia era stato al centro della vita culturale monrealese negli anni '60 per funzionare poi esclusivamente da sala cinematografica fino alla fine degli anni '80.

Chi non è proprio di primo pelo ricorda ancora il «Festival della canzone studentesca», organizzato dalla F.U.C.I. monrealese e dal Centro studentesco. Correva l'anno 1961 e sotto la guida del celebre presentatore televisivo Silvio Noto, un giovane Enzo Giangreco, futuro sindaco (probabilmente quello dalle migliori doti canore che Monreale abbia mai avuto), trionfava con «Palpito d'amore», una canzone, scritta dal futuro cardiologo Serafino Terzo, canticchiata ancora oggi.

Successivamente l'immobile era stato acquistato dal comune, che aveva sfruttato un finanziamento regionale, nel febbraio del 1990 per la cifra di 725 milioni di vecchie lire. Da allora, però, il cine teatro era rimasto sempre chiuso, lasciato all'incuria e all'abbandono.