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Procedura d'infrazione europea, sanzionato anche il Comune di Monreale per la discarica di Zabìa

| Giuseppina Miceli | Cronaca varia

Dovrà pagare ad oggi 388 mila euro

MONREALE, 14 aprile – L'Unione Europea ha destinato all'Italia maxi multe per non avere effettuato i lavori di bonifica per le discariche “fuori legge” ed il Ministero dell'economia avanza richiesta di rivalsa ai 12 comuni siciliani.

E' così che, in poche parole, i conti da regolarizzare oltre i confini italiani vengono appioppati ai dodici comuni siciliani, tra i quali Monreale che, in questo caso, per i lavori di messa in sicurezza d'emergenza (MISE) non eseguiti alla discarica di Zabìa, oggi si ritrova destinatario di una sanzione davvero oltre misura.
Se di colpa si può parlare però, quella che grava in capo all'attuale amministrazione a guida Capizzi, nella fattispecie è senza dubbio quella di avere temporeggiato sulle aspettative create dalla Regione che, fino allo scorso mese di settembre, aveva manifestato l'intenzione e la possibilità di finanziare i progetti esecutivi presentati dai vari enti Locali.
E così, come i nostri lettori potranno verificare dagli articoli scritti al riguardo dalla nostra redazione, è stato. Dopo l’approvazione del progetto esecutivo, infatti, lo scorso mese di agosto l’assessore ai lavori pubblici Nicola Taibi, insieme al funzionario comunale Nicola Giacopelli e all’architetto Fabio Campisi, che ha curato la progettazione dell’opera, hanno ufficialmente consegnato al Dipartimento Regionale dei Rifiuti gli elaborati progettuali che riguardano per l’appunto la messa in sicurezza dell’ex discarica, il cui costo complessivo per l’intervento è stato stimato in circa 387 mila euro.

Effettuata la MISE quindi l'amministrazione comunale avrebbe potuto avviare i lavori del Piano di caratterizzazione dell'area, la cui redazione progettuale è stata affidata il 29 agosto del 2015 con una determinata a firma del dirigente dell'ufficio Tecnico, Maurizio Busacca, alla azienda “Evagrin”di Salemi che ha completato e consegnato i lavori al Comune di Monreale nei tempi previsti dalla procedura di affidamento.

A settembre però l'amara sorpresa. La stessa amministrazione regionale che aveva condizionato il finanziamento dell'opera alla presentazione del progetto esecutivo, con una veloce retromarcia, ha comunicato l'impossibilità di destinare le somme necessarie alla realizzazione dell'intervento.
L'epilogo della vicenda adesso sembrano averlo definito il Governo nazionale e quello regionale che in barba a qualsiasi logica hanno eletto “capri espiatori” dell'annosa vicenda i dodici Comuni, compreso quello di Monreale.

“Abbiamo effettuato e nei tempi prescritti dalla Regione tutti gli adempimenti necessari al finanziamento dei lavori – dichiara l'assessore ai lavori pubblici, Nicolò Taibi, - superando le criticità ed i richiami che la precedente amministrazione comunale aveva sottovalutato e disatteso. Da parte nostra – conclude Taibi – abbiamo fatto il possibile per scongiurare che accadesse quanto si è invece verificato. Cercheremo adesso di trovare una modalità che sia la meno dolorosa possibile per le casse comunali, già così provate”.
“ Dopo la puntuale consegna del progetto esecutivo dei lavori – afferma l'architetto Fabio Campisi – abbiamo anche soddisfatto le richieste di integrazione documentale inoltrate dalla Regione. Ritrovarci oggi n questa “black List”, anche in considerazione del fatto che i rifiuti della discarica sono completamente essiccati e insaccati, non risponde alla reale situazione della stessa discarica che ad oggi non comporta danni né per la salute dei cittadini né per l'ambiente circostante”.

“La discarica – sostiene il funzionario Nicola Giacopelli – è stata classificata sin da subito come discarica di rifiuti non pericolosi. Nel corso dei diversi sopralluoghi effettuati prima della consegna del progetto, abbiamo accertato un quantitativo di rifiuti a suo tempo conferito nell’impianto piuttosto esiguo. Le analisi e le verifiche eseguite hanno peraltro rivelato che la presenza di elementi potenzialmente inquinanti è parecchio ridotta. Malgrado le difficoltà, però, si intravede qualche favorevole elemento per una opposizione da parte del Comune”.

Il pagamento della sanzione destinato alle casse già fortemente indebolite degli Enti Locali cavalca la cronaca politica di questi giorni e sembra essere destinato a diventare un caso nazionale.
In considerazione delle sanzioni comminate dalla Corte europea al governo italiano, alla luce di una “bolletta” così salata di 388 mila euro destinata al Comune, però, una riflessione sul punto l'amministrazione di Monreale, così come sta accadendo in altre realtà locali siciliane che stanno provvedendo anche con ricorsi specifici, dovrebbe farla, attivandosi principalmente per la ricerca di una “soluzione” che non escluda la possibilità di rispedire a tutti i soggetti nazionali e regionali interessati, il pagamento del dovuto chiedendo loro, inoltre, quale sia stata la reale destinazione di quei fondi indirizzati, fino allo scorso mese di settembre, proprio alla realizzazione di quei lavori.
Ricordiamo, a tal proposito, che nel 2008 per la messa in regole delle bonifiche fu definito uno specifico Accordo di programma che prevedeva un fabbisogno finanziario assai elevato fronte del quale le somme realmente impegnate circa 120 ma, allo stato, se ne sono perse le traccia.

 

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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