E’ allarme furti in appartamento: nel mirino il circondario di Monreale

Diversi gli episodi verificatisi negli ultimi giorni nel territorio

MONREALE, 22 marzo – E’ allarme ladri in casa nel territorio di Monreale, soprattutto nelle zone a margine del centro abitato, dove, negli ultimi giorni, sono stati circa una decina i furti in appartamento messi a segno e sui quali indagano adesso i carabinieri.

Il fenomeno, purtroppo, specie con la crisi economica, non è mai andato in soffitta, ma gli ultimi giorni hanno fatto registrare una forte recrudescenza, che ha fortemente scosso l’opinione pubblica. Circonvallazione, Linea Ferrata, Pezzingoli le zone preferite dai topi d’appartamento, che hanno mostrato grande organizzazione e soprattutto di conoscere alla perfezione le abitudini delle vittime, tanto da entrare in azione quando queste si trovavano lontano dalle proprie abitazioni. I quartieri del centro abitato più bersagliati, invece, sono quello della Carrubbella e della Bavera.

La tecnica utilizzata è stata analoga in diverse circostanze: scassinamento delle imposte, quindi una rapida azione all’interno degli appartamenti, mattendo tutto a soqquadro e portando via tutto ciò ritenuto utile. Oggetti di valore, orologi, argenterie, non disdegnando pure, come è successo in alcune case, oggetti della tecnologia: dai pc portatili, ai tablet, agli smarthphone.
In alcuni casi, addirittura, i ladri non hanno avuto nemmeno timore delle telecamere installate dai proprietari a guardia delle abitazioni, sfidando, debitamente incappucciati, anche il loro occhio. Sul posto poi arrivano i carabinieri, ma, purtroppo, a quel punto il danno già è fatto e i ladri sono riusciti a far perdere le loro tracce. Parlomeno inizialmente.
Non tutti, però, hanno la certezza dell’impunità, perché le indagini condotte dai militari in qualche circostanza hanno imboccato la via giusta. Specie quando i ladri per entrare in casa si producono delle ferite e sul posto vengono trovate delle macchie di sangue. A quel punto, dopo i rilievi scientifici, i frammenti vengono messi a disposizione del Ris di Messina, dove qualche cosa in più sull’appartentenza di quelle tracce può venir fuori.

“Al di là dal valore economico degli oggetti rubati – dicono due di loro che hanno subìto un’incursione nei giorni scorsi – resta il grande dispiacere di non poter disporre più di oggetti che avevano un grosso valore affettivo, come foto di famiglia archiviate nei pc, ma soprattutto la sensazione di sgomento di sentirsi violati in casa propria ed il terrore che questa gente possa tornare alla carica”.

E tra la gente, oltre a montare la paura, scattano anche i sistemi di sorveglianza “di solidarietà reciproca”, sfruttando Whatsapp o Facebook. Un sistema, tra gente del vicinato che si conosce, che ha già evitato a qualcuno di incappare in queste sgradite sorprese.
Le Forze dell’Ordine, dal canto loro, oltre ad assicurare la sorveglianza sul territorio, tanto da averne consegnato spesso diversi alla giustizia, invitano in questi casi la popolazione a non farsi scrupolo di chiamare tempestivamente i numeri di pronto intervento: 112 per i Carabinieri, 113 per la Polizia.