San Cipirello, la corte dei Conti “bacchetta” l’amministrazione comunale

Emerse numerose criticità nel rendiconto del 2013

SAN CIPIRELLO, 19 febbraio – Dalla Corte dei conti arriva la strigliata per il Comune. Dall'analisi eseguita nei mesi scorsi dalla Sezione di controllo sono emerse, infatti, numerose criticità nel rendiconto del 2013.

All'amministrazione comunale, che ha presentato una memoria difensiva, vengono contestati diversi punti: in primis il ritardo nell’approvazione del bilancio di previsione e del rendiconto. Il primo, a detta degli amministratori locali - sarebbe imputabile “all’instabilità del quadro normativo, che ha dato luogo a molteplici proroghe dei termini”. La tardiva approvazione del rendiconto sarebbe, invece, da attribuire ad una serie di problemi di natura politica ed organizzativa.
Nel gennaio del 2014 il sindaco Tonino Giammalva (nella foto) ruppe – infatti – con buon parte dei suoi alleati e nominò una giunta “tecnica”. Subito dopo arrivano anche le dimissioni di sei consiglieri di maggioranza.
La sezione dei giudici contabili, presieduta da Maurizio Graffeo e composta dai magistrati Francesco Albo e Francesco Cancilla, ha contestato però soprattutto il mancato rispetto di alcuni parametri e l'aver indebitamente migliorato il saldo di competenza al fine di rispettare il patto di stabilità: nello specifico ci sarebbe stato un accertamento in entrata di 716 mila euro a fronte di un’assegnazione del Ministero dell'Interno pari a 572 mila euro.
Per l’amministrazione comunale la differenza delle somme in questione è attribuibile ad una “inspiegabile riduzione da parte del Ministero”. “Tale riduzione dell’assegnazione già riscossa – scrivono però i giudici - non trova riscontro sul sito ministeriale”. Secondo la Corte dei conti “la sovrastima dell’accertamento è risultata decisiva ai fini del rispetto solo formale, ma non sostanziale, del Patto di stabilità interno”.

Visto il rilievo, sarà adesso compito della Procura regionale della Corte dei conti stabilire eventuali sanzioni pecuniarie a carico degli amministratori comunali e della responsabile del servizio economico-finanziario. Tra le contestazioni c'è anche “l’irregolare utilizzo dei capitoli relativi al segretario comunale e ai trasferimenti dal distretto sanitario di Partinico per finalità socio assistenziali”.
L'attenzione dei giudici si è concentrata inoltre sulla “presenza di 1.360.400 euro di debiti fuori bilancio ancora da riconoscere e per i quali non si è provveduto a stanziare idonei accantonamenti”. Secondo l'amministrazione locale l’importo dei debiti riconoscibili ammonterebbe in realtà a 337 mila euro, per i quali sono stati già impegnati 72 mila euro. Il Comune ha adesso 60 giorni di tempo per apportare le misure correttive da adottare attraverso il Consiglio comunale.

(fonte: vallejatonews.it)