Michele Virga, un ragazzo che aveva affetto e gratitudine

Riceviamo e pubblichiamo...

MONREALE, 24 gennaio – Ho provato dolore, quando ho saputo della morte del nostro caro Michele Virga. Purtroppo non ho potuto partecipare al rito funebre, perché impedito da impegni presi in precedenza.

Di Michele, anzi di Micheluccio come a me piaceva chiamarlo, uso l'aggettivo "nostro" perché davvero era una persona graziosa e particolare che lo rendeva carissimo a tutti i monrealesi, i quali, incontrandolo per la strada, amavano salutarlo con affetto, come si fa con un parente, con un vero amico; ed egli rispondeva a tutti almeno con un sorriso pieno di gioia.

Personalmente sono contento di dare la mia testimonianza su di lui, perché nella mia lunga presenza ed esperienza di parroco a San Castrense in Monreale, ho avuto modo di conoscerlo e di incontrarlo tantissime volte, migliaia di volte, perché Michele amava venire in parrocchia e fare sentire lì la sua presenza.
Purtroppo dalla natura aveva ereditato qualche difficoltà di parola e di espressione, ma egli superava queste difficoltà con tenacia, con apertura sociale, con interesse, con gioia, con fede.

Potrei sembrare esagerato ma posso affermare che queste sue qualità egli le testimoniava alle persone cosiddette "normali", che spesso e soprattutto oggi si lasciano prendere dalla noia, dal pessimismo, dal disinteresse, dalla chiusura sociale, dalla tristezza di vita.
Michele aveva il senso della comunicazione: amava la musica e alcuni strumenti musicali; amava scrivere a macchina; entrava ed usciva dai negozi senza difficoltà, amava il gioco e gli scherzi (se ne raccontano alcuni anche originali), insomma non si isolava.
Aveva il senso dell'affetto e della gratitudine: personalmente quando lo accontentavo in qualche sua graziosa richiesta, per esempio il gioco del ping pong, il suono dell'organo, mi abbracciava chiamandomi "papau".

Aveva il senso religioso: faceva parte dei fratelli del SS. Crocifisso, veniva a Messa a San Castrense, partecipava alle liturgie e in chiesa, passando davanti al tabernacolo, sempre e spontaneamente si inginocchiava per qualche minuto e in silenzio pregava.
Bravo Micheluccio resterai nel nostro cuore e nei nostri ricordi più belli!
Sono certo che il Signore, Padre di misericordia, oggi ti accoglie in cielo fra gli angeli e i santi e lì potrai fare le cose belle che amavi, ma senza difficoltà, con perfezione.

Mentre esprimo le mie condoglianze ai familiari e in particolare alla sorella Pierina che lo ha curato ed assistito con grande amore, assicuro di celebrare al mese, e cioè il 23 febbraio alle ore 17.30, nella chiesetta di San Rocco, sita in via Novelli (dopo i pilastri), una Messa di suffragio per questo nostro caro fratello monrealese.

* già parroco di San Castrense