Quella fermata del bus negata ai disabili

Il gruppo CambiAmo Monreale solleva il caso del capolinea del 389

MONREALE, 23 gennaio - Un palo dell'illuminazione pubblica nel bel mezzo del marciapiede in cui staziona la fermata del bus 389 dell'Amat. Utenti diversabili ed utenti con i passeggini costretti a scendere in strada per procedere oltre rischiando tra l’altro la loro e l'altrui incolumità”.

La denuncia arriva dal gruppo consiliare “CmbiAmo Monreale, che solleva ancora una volta, il problema della sistemazione logistica del capolinea del 389 presso il quale si attende ancora una sistemazione definitiva, ma soprattutto idonea a garantire le esigenze di tutta l’utenza.

“Come se non bastasse – dicono i componenti del gruppo, Giuseppe Guzzo ed Antonella Giuliano - con particolare riferimento ai diversabili, non è presente neppure uno scivolo sul marciapiede per consentirgli la salita e la discesa dallo stesso. La situazione è tanto indecorosa quanto mortificante. A maggior rigore se questo accade in una città inserita tra i patrimoni dell'Unesco e - stante le parole dell'assessore al Turismo- con un numero sempre crescente di visitatori.
Ritenendo vergognosa la sussistenza e la permanenza, nel 2016, di queste opere dell'ingegno, invitiamo l'amministrazione -in occasione della posa in opera della pensilina, già messa a disposizione dall'Amat che attende, però, la posa in opera da parte del Comune- a risolvere, il prima possibile, questo gravissimo ed umiliante (per la città e l'amministrazione tutta) problema.

Perché se è vero che la pensilina è necessaria ed urgente, è altrettanto vero che occorre adeguare la fermata anche per i disabili in modo da garantire a tutti, indiscriminatamente, la fruizione del servizio. Al contempo, invitiamo il Garante dei diversabili, di fresca nomina, a prenderne atto e a voler adottare tutte quelle misure e quegli atti ritenuti all'uopo opportuni perché la sua non resti una nomina "da curriculum" ma che serva realmente per dar voce ai bisogni dei diversabili . Per tale motivo solleveremo formale segnalazione e richiesta di intervento. Il cambio di logica dovrebbe partire già dalle piccole cose e, purtroppo, ancora ad oggi, ne aspettiamo l'attuazione”.