L’unione tra i popoli vero fondamento del Natale: acceso oggi l’albero dell’accoglienza

La struttura è stata realizzata dagli studenti del liceo artistico “Mario D’Aleo”. LE FOTO

MONREALE, 7 dicembre – Accoglienza, inclusione, solidarietà. Sono queste le tre parole d’ordine dell’albero di Natale allestito quest’anno in piazza Vittorio Emanuele. Un albero che, soprattutto in questo periodo, non vuole dimenticare il dramma della migrazione dei popoli.

L’albero, acceso oggi pomeriggio alla presenza dell’amministrazione comunale, dell’arcivescovo di Monreale, monsignor Michele Pennisi, è stato realizzato dagli allievi del liceo artistico “Mario D’Aleo” con una sorta di spazio-laboratorio. “Monreale Città del Mosaico” anche nella inedita composizione della tradizione, mette in atto un mosaico di popoli realizzato con abiti usati come rivestimento al posto del verde abete . Abiti usati per rievocare l’arrivo sulle nostre coste gli immigrati che, in preda alla disperazione, sono andati anche incontro alla morte.

Il liceo artistico quest’anno ha raccolto l’invito dell’amministrazione comunale per allestire l’albero non come pianta tradizionale, ma come vera e propria installazione, composta da indumenti usati, quelli abbandonati da chi, fuggendo da realtà drammatiche, è andato in cerca di una nuova vita di libertà. Il coordinamento lo ha curato il professore Giovanni Alvich delle discipline plastiche della scuola, che assieme ai colleghi Laura Monastero, Vera Naselli Renato Messina e Francesco Urso ha impgnato tutte le classi durante la settimana dello studente. Questi ultimi sono stati bravi a cucire gli abiti e rappresentare un mosaico tra le varie cuciture unite da un filo che vuole simboleggiare l’unione delle diverse culture.

“Il fenomeno dell’immigrazione - ha detto l’arcivescovo Pennisi - ci offre l’opportunità di conoscere persone di popoli diversi che formano il mosaico dell’umanità legato dall’unico filo della dignità di ogni uomo e di ogni donna creati ad immagine di Dio.
A coloro sono sbarcati sulle nostre coste il nostro compito di cristiani è quello dell’accoglienza, del prendersi cura vincendo il muro dell’indifferenza, sullo stile del Buon samaritano. Siamo chiamati a farci prossimo degli altri, chiunque egli sia, da qualsiasi parte arrivi, qualsiasi problema porti, qualsiasi sia la difficoltà. Siamo chiamati a fare sempre il primo passo verso uno stile di accoglienza e di misericordia, a guardare in chiunque bussa alla mia porta i tratti di Gesù , che ha detto: Ero straniero e mi avete accolto”.

Alla cerimonia di accensione e erano presenti anche il presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Di Verde, il vicesindaco Giuseppe Cangemi, l’assessore al Turismo Ignazio Zuccaro, il consulente del sindaco Mario Micalizzi, che ha curato la logistica dell’evento.
“Un modo nuovo di intendere il Natale – ha detto Cangemi e Zuccaro – che mette al primo posto l’accoglienza ai migranti nel segno di una unione tra i popoli che per proprio per Natale deve essere ricordata. Un grazie particolare agli insegnanti ed agli studenti del liceo D’Aleo per questa realizzazione bella e dal grande valore simbolico e culturale”.