La Regione ha inviato Antonio Garofalo per l’espletamento delle procedure ispettive
MONREALE, 4 dicembre – Avverrà sotto la “tutela” del commissario ad acta inviato dalla Regione, Antonio Garofalo, l’approvazione del bilancio di previsione d2015, calendarizzato dal presidente del Consiglio comunale per il prossimo 9 dicembre.
L’assessore regionale alle Autonomia Locali, Luisa Lantieri, infatti, ha inviato al Comune il decreto, controfirmato dal dirigente generale del dipartimento “Autonomie Locali” Giuseppe Morale, con il quale Garofalo, viene nominato commissario ad acta.
L’invio di un funzionario della Regione, per quanto riguarda l’approvazione di un documento contabile non è una novità per il Comune di Monreale, né, per la verità, per molti altri Comuni e la nomina solitamente viene vista come un atto dovuto, in considerazione che Monreale, emulata da un numero consistente di Comuni in tutta l’Isola, non ha approvato il bilancio di previsione entro il 30 settembre scorso, così come prescritto.
Garofalo, come recita il documento di nomina, “verificherà mediante interlocuzioni scritte con gli uffici comunali se siano stati o meno predisposti lo schema di bilancio di previsione dell’esercizio finanziario 2015 e gli atti propedeutici e/oconnessi prescritti dalle vigenti disposizioni in materia”
“L’approvazione del bilancio di previsione – fa sapere al riguardo il consigliere comunale, Fabio Costantini – non è soltanto un atto dovuto, ma è anche un atto propedeutico per la buona gestione di un Ente, poiché la gestione di un Comune come Monreale mediante l’esercizio provvisorio, è fortemente penalizzante ed impedisce la corretta e tempestiva offerta di quei servizi quotidiani e necessari per i cittadini.
Come se non bastasse, l’onere economico relativo alla presenza del Commissario, aggiunge il danno alla beffa, caricando sui cittadini incolpevoli le responsabilità amministrative di chi avrebbe dovuto (ed avrebbe potuto) impedire che ciò accadesse.
La presentazione del bilancio in extremis – aggiunge il pentastellato – genera anche situazioni di difficoltà (forse volute) per quei consiglieri che vogliono e devono vigilare sull’operato dell’amministrazione comunale e, agitare lo spettro dei vari problemi (come quello relativo all’assunzione del personale precario), è certamente propaganda di basso profilo, le cui responsabilità non sono certo riconducibili ai consiglieri (ancorchè di opposizione) ma all’amministrazione che avrebbe dovuto provvedere con congruo anticipo a porre in essere tutti gli atti necessari (senza ridursi all’ultimo istante utile)”.