Dialogo tra le religioni: il messaggio parte ancora da Monreale

Un importante incontro oggi nella restaurata chiesa del Sacro Cuore

MONREALE, 28 novembre – Arriva ancora una volta da Monreale il messaggio di dialogo tra le religioni, così come succedeva ai tempi di Guglielmo II, il re normanno passato alla storia per aver fatto edificare la cattedrale, ma anche per la sua politica di interscambi religiosi e culturali

L’occasione è stato il convegno dal titolo “La Chiesa ed il dialogo con l’Islam nella prima meta’ del XIII secolo, organizzato oggi dall’accademia teutonica di Hohenstaufen nella restaurata chiesa del Sacro Cuore di Monreale. La chiesa, dopo essere stata restaurata e tornata ai suoi antichi splendori, proprio grazie all’impegno concreto dell’ordine teutonico, e’ stata riaperta al culto.

All’incontro hanno preso parte, tra gli altri, Marcello Pacifico, docente di storia medievale presso l’universita’ degli studi di Palermo, nonchè presidente del sindacato Anief, monsignor Lucio Sembrano, officiale presso il Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, l’Imam della moschea di Palermo Abd Al Rahaman. Presenti pure l’arcivescovo di Monreale, monsignor Michele Pennisi ed il commendatore dell’Ordine Teutonico, Pino Zingale.
Il tema, per quanto inquadrato storicamente, si e’ presentato come particolarmente attuale, alla luce degli ultimi tragici accadimenti francesi, caratterizzati da scontri tra diverse religioni e macchiati di sangue.

“Nel momento in cui il governo vuole investire sulla cultura in merito alla lotta al terrorismo dell’Isis – ha detto Pacifico – questo evento intende ricostruire i rapporti tra cristianità e Islam nel medioevo e in quel periodo delle crociate vissuto storiograficamente come scontro di civiltà”.
“Bisogna ricostruire il passato – ha aggiunto Pacifico – per scoprire che tra il Papato e il Califfato islamico, cosi’ come tra i sovrani dei regni musulmani e cristiani, c’era uno scambio di uomini, merci, buone prassi, al punto da svelare il mito di una crociata, guerra santa, come jihad e scorprire l’affermazione di una societa’ multireligiosa e e multiculturale fondata sul comune intento di realizzare un regno di pace e di giustizia. Non si puo’ uccidere in nome di Dio, come afferma Papa Francesco, ma bisogna collaborare tutti assieme a realizzare il progetto di Dio, come afferma Papa Ratzinger”.

Pacifico ha parlato delle innumerevoli lettere scritte dai Papi ai Sultani, ai Califfi ed ai Principi durante le crociate, a testimonianza di un dialogo che non veniva mai meno, anche durante i difficili momenti di tensione, determinati dalla guerra.
“Questo incontro è un’occasione molto importante e particolare – ha aggiunto l’Imam della moschea di Palermo, Abd Al Rahaman – perché viviamo un momento molto delicato. Siamo molto dispiaciuti seccati ed arrabbiati di sentire che un musulmano ha potenziale di terrorismo. I musulmani sono contro ogni violenza e guerra nel nome di Dio. In un versetto del Corano sta scritto: chi uccide una vita e’ come se uccidesse tutta l’umanita’. Per l’Islam quindi la cosa piu’ sacra è la vita umana. L’Islam, come religione, e’ contraria ad uccidere in nome di Dio. Abbiamo accettato questo invito per dimostrare che qui c’è una comunita’ musulmana aperta e pronta al dialogo in qualsiasi momento per lo sviluppo del bene comune.

Sull’obiettivo di favorire il dialogo e’ stato incentrato anche l’intervento di monsignor Lucio Sembrano. “Il dialogo parte della valorizzazione dell’altro e dal valore della diversita’ – sono state le parole dell’alto prelato – Nei testi sacri delle religioni esistono diversi punti in comune e lo si può vedre partendo dal discorso ‘della montagna’. Per poter dialogare in campo religioso e’ necessario avere una buona consapevolezza della propria fede ed una buona conoscenza della religione dell’altro”.