Il Comune revoca l'assegnazione della villa confiscata al boss Vito Priolo

Era stata assegnata nel 2010 alla società cooperativa sociale “ Koinè”

MONREALE, 6 novembre – La giunta comunale durante la riunione dello scorso 3 novembre ha deliberato la revoca dell'assegnazione della villa di San Martino delle Scale in via SM 8, confiscata al boss Vito Priolo ed assegnata all'associazione “Koinè” per fini sociali.

L'immobile faceva parte di una serie di beni confiscati a Cosa Nostra ed assegnati nel 2010 dalla giunta comunale di allora a seguito di un bando predisposto dall'Ufficio speciale per i beni confiscati. Sarebbe dovuto diventare una casa famiglia per anziani, tanto che era stato consegnato, alla presenza del sindaco pro tempore Filippo Di Matteo e dell'assessore ai beni confiscati, Salvino Caputo, il 28 febbraio del 2011, all’associazione Koinè.

Dopo appena due anni dalla consegna, e precisamente il 20 gennaio del 2013, i consiglieri comunali del Pdl Pippo Lo Coco e Mario Caputo chiedevano ufficialmente al Comune di effettuare le opportune verifiche sull'effettivo utilizzo dki tre beni: oltre che della villa assegnata alla “Kionè”, anche di un bene ubicato sempre a San Martino delle Scale, inizialmente affidato all'Arcipesca Fisa e di un immobile in via Santa Liberata a Monreale, che a detta dei consiglieri nei fatti erano praticamente inutilizzati.

Il sindaco Di Matteo, allora, dispose una immediata ricognizione dei beni confiscati alla mafia, assegnati dallo Stato al Comune di Monreale ed affidati dall'Ufficio speciale per i Beni confiscati ad associazioni e cooperative, tramite bandi pubblici. Di Matteo, quindi, attraverso il Comando dei Vigili Urbani e l'Ufficio Tributi, avviò le procedure di verifica sulle condizioni strutturali di quei beni.

Nel 2013, l'Ufficio speciale per i Beni Confiscati trasmise la prima richiesta ufficiale alla società cooperativa attraverso la quale chiese di conoscere se l'immobile confiscato al boss Priolo, concesso in comodato d'uso alla “Kionè” fosse effettivamente utilizzato per le finalità per le quali risultava assegnato.

Una richiesta rimasta nel silenzio per ben due anni e sollecitata lo scorso mese di maggio congiuntamente ad una ufficiale intimazione di risoluzione del contratto, nel caso di violazione degli obblighi imposti dallo stesso contratto di comodato.

Tre giorni fa, quindi, l'epilogo della vicenda che, per le inadempienze compiute dalla cooperativa sociale “Kionè”, ha determinato la proposta di revoca dell'assegnazione in comodato d'uso dell'immobile “Priolo”, formulata dal segretario comunale Domenica Ficano e deliberata ed approvata dalla giunta.